Perché scrivere oggi una tesi di Composizione architettonica sull’opera e la figura di Giuseppe Samonà? L’esistenza di una vasta produzione critica sul lavoro del maestro siciliano che si muove trasversalmente rispetto a una copiosa quantità di argomenti, oltrepassando i confini dell’architettura dalla sfera teorica e operativa a quella didattica, potrebbe indirizzare la questione verso una conclusione problematica. Una possibile risposta – tra le risposte – sta nel proporre un’indagine puntuale che, selezionando alcune opere emblematiche, sia in grado di ricostruire le questioni generali mostrandole attraverso l’analisi di casi particolari. Questa ricerca individua lo Stretto di Messina come nucleo fondativo dell’opera di Samonà, una presenza costante lungo tutta la sua vita e capace di tenere insieme tutti gli aspetti della sua produzione, intellettuale e progettuale, all’interno di un lungo processo di maturazione che si svolge nell’arco di circa cinquant’anni. Il problema dell’unità architettura-urbanistica legato alle questioni di elaborazione linguistica e di espressione formale, visti attraverso il filtro di quello che Samonà definisce “iconismo semantico”, sembrano affondare le proprie radici negli anni di formazione giovanile, aprendo la strada ad un’interpretazione che segue un principio di continuità nella ricostruzione di queste vicende. Dagli anni delle prime esperienze progettuali, passando per la realizzazione della Nuova Palazzata di Messina, fino ad arrivare al Concorso per il Ponte sullo Stretto, questo “luogo” convoglia la quasi totalità dei temi affrontati da Samonà nel corso della sua opera – contemporaneamente sul piano teorico e su quello operativo – e quindi cercare di mostrare questo processo sembra essere una chiave di lettura stimolante per tentare di offrire una visione unitaria della costruzione del suo pensiero, oggi forse non del tutto chiarita.
Segni, spazio, figure. Giuseppe Samonà: le icone dello Stretto / Valvason, Andrea. - (2025 May 20).
Segni, spazio, figure. Giuseppe Samonà: le icone dello Stretto
VALVASON, ANDREA
2025-05-20
Abstract
Perché scrivere oggi una tesi di Composizione architettonica sull’opera e la figura di Giuseppe Samonà? L’esistenza di una vasta produzione critica sul lavoro del maestro siciliano che si muove trasversalmente rispetto a una copiosa quantità di argomenti, oltrepassando i confini dell’architettura dalla sfera teorica e operativa a quella didattica, potrebbe indirizzare la questione verso una conclusione problematica. Una possibile risposta – tra le risposte – sta nel proporre un’indagine puntuale che, selezionando alcune opere emblematiche, sia in grado di ricostruire le questioni generali mostrandole attraverso l’analisi di casi particolari. Questa ricerca individua lo Stretto di Messina come nucleo fondativo dell’opera di Samonà, una presenza costante lungo tutta la sua vita e capace di tenere insieme tutti gli aspetti della sua produzione, intellettuale e progettuale, all’interno di un lungo processo di maturazione che si svolge nell’arco di circa cinquant’anni. Il problema dell’unità architettura-urbanistica legato alle questioni di elaborazione linguistica e di espressione formale, visti attraverso il filtro di quello che Samonà definisce “iconismo semantico”, sembrano affondare le proprie radici negli anni di formazione giovanile, aprendo la strada ad un’interpretazione che segue un principio di continuità nella ricostruzione di queste vicende. Dagli anni delle prime esperienze progettuali, passando per la realizzazione della Nuova Palazzata di Messina, fino ad arrivare al Concorso per il Ponte sullo Stretto, questo “luogo” convoglia la quasi totalità dei temi affrontati da Samonà nel corso della sua opera – contemporaneamente sul piano teorico e su quello operativo – e quindi cercare di mostrare questo processo sembra essere una chiave di lettura stimolante per tentare di offrire una visione unitaria della costruzione del suo pensiero, oggi forse non del tutto chiarita.File | Dimensione | Formato | |
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