Il profilo di una città si modella a partire dai meccanismi combinatori delle composizioni algoritmiche di P-021, 1970-1983, di Manfred Mohr: solo una mano si intromette, assecondando o disattendendo la costruzione di enigmatiche geometrie che hanno l’aria di essere urbane. Trame immateriali organizzano luoghi immaginati da un intelletto imperscrutabile, sintesi delle operazioni digitali in grado di costruire un inventario di oggetti significanti solo nelle possibili relazioni computerizzate. Diversi gradi di uno stesso artificio coesistono, manifestandosi nell’apparenza di una struttura di segni programmati: per Mohr è attraverso il costante controllo del processo informatico che si sfrutta al massimo il dialogo uomo-macchina in termini progettuali. Come individuarne il limite (se esiste)?
Deus ex machina
Conti, Giulia
;Mosetti, Alessandro Virgilio
2025-01-01
Abstract
Il profilo di una città si modella a partire dai meccanismi combinatori delle composizioni algoritmiche di P-021, 1970-1983, di Manfred Mohr: solo una mano si intromette, assecondando o disattendendo la costruzione di enigmatiche geometrie che hanno l’aria di essere urbane. Trame immateriali organizzano luoghi immaginati da un intelletto imperscrutabile, sintesi delle operazioni digitali in grado di costruire un inventario di oggetti significanti solo nelle possibili relazioni computerizzate. Diversi gradi di uno stesso artificio coesistono, manifestandosi nell’apparenza di una struttura di segni programmati: per Mohr è attraverso il costante controllo del processo informatico che si sfrutta al massimo il dialogo uomo-macchina in termini progettuali. Come individuarne il limite (se esiste)?File | Dimensione | Formato | |
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