Nel 1952 l’artista scozzese Eduardo Paolozzi (Leith, 1924 – Londra, 2005) presentò una conferenza presso l’Institute of Contemporary Arts (ICA) di Londra intitolata Bunk, durante la quale proiettò una serie di collages realizzati tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta con ritagli di riviste, fumetti, pubblicità commerciali e cartoline postali, reperiti, per lo più, tra Francia e Gran Bretagna (ma di provenienza principalmente americana). Oggi considerati come il preambolo della nascente Pop Art britannica, il corpus fu oggetto di controversi dibattiti storiografici a causa dei rifacimenti in facsimile che l’artista realizzò nel 1971 in occasione della sua prima grande retrospettiva inglese organizzata alla Tate Gallery di Londra, che di fatto mise in discussione le opere originali e i concetti di ‘copia’, ‘serie’ e ‘riproducibilità’. Attraverso l’analisi delle opere, di materiali d’archivio e di alcune mostre, l'articolo esamina i concetti di ‘serialità’ e ‘riproducibilità’ insiti nei collages Bunk ed i nessi che legano tali pratiche agli esiti elaborati da Paolozzi in occasione della sua celebre retrospettiva londinese del 1971.
Serialità e riproducibilità nei collages di Eduardo Paolozzi
Caputo, Caterina
2025-01-01
Abstract
Nel 1952 l’artista scozzese Eduardo Paolozzi (Leith, 1924 – Londra, 2005) presentò una conferenza presso l’Institute of Contemporary Arts (ICA) di Londra intitolata Bunk, durante la quale proiettò una serie di collages realizzati tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta con ritagli di riviste, fumetti, pubblicità commerciali e cartoline postali, reperiti, per lo più, tra Francia e Gran Bretagna (ma di provenienza principalmente americana). Oggi considerati come il preambolo della nascente Pop Art britannica, il corpus fu oggetto di controversi dibattiti storiografici a causa dei rifacimenti in facsimile che l’artista realizzò nel 1971 in occasione della sua prima grande retrospettiva inglese organizzata alla Tate Gallery di Londra, che di fatto mise in discussione le opere originali e i concetti di ‘copia’, ‘serie’ e ‘riproducibilità’. Attraverso l’analisi delle opere, di materiali d’archivio e di alcune mostre, l'articolo esamina i concetti di ‘serialità’ e ‘riproducibilità’ insiti nei collages Bunk ed i nessi che legano tali pratiche agli esiti elaborati da Paolozzi in occasione della sua celebre retrospettiva londinese del 1971.File | Dimensione | Formato | |
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