Questo breve saggio articola un ragionamento intorno ad alcune questioni: quali siano tra i volumi e scritti su Venezia, solo apparentemente ascrivibili ai rapporti di minoranza, quelli che dialogano in un certo qual modo con Venezia Minore; se, alla luce delle categorie in cui siamo ormai soliti ricondurre le nostre ricerche scientifiche, sia possibile ascrivere Venezia Minore ad un campo del sapere architettonico specifico – composizione architettonica, disegno e rilievo, restauro, urbanistica, storia dell’architettura ecc. – o se, in modo del tutto eversivo per questi nostri tempi, il libro mescoli saperi intorno all’architettura, preoccupandosi piuttosto, sopratutto, di offrire spunti originali per il progetto su Venezia e più estesamente sulla densa città storica; quanto sia importante la traduzione in inglese di un testo così strettamente italiano per tema e per approccio metodologico, affinché ne sia attualizzato il significato, superando proprio quelle anguste categorie in cui rischia di soffocare il dibattito italiano contemporaneo sull’architettura e sulle sue direzioni prossime e future, in un contesto economico sociale e politico totalmente trasfigurato rispetto ai tempi della prima edizione di Venezia Minore; in che cornice abbia senso rammentare che Venezia Minore è l’opera della prima donna laureata in architettura a Venezia e tra le prime in Italia.

Venice in Trincanato's Reading and others "Minority Reports"

Fernanda De Maio
2025-01-01

Abstract

Questo breve saggio articola un ragionamento intorno ad alcune questioni: quali siano tra i volumi e scritti su Venezia, solo apparentemente ascrivibili ai rapporti di minoranza, quelli che dialogano in un certo qual modo con Venezia Minore; se, alla luce delle categorie in cui siamo ormai soliti ricondurre le nostre ricerche scientifiche, sia possibile ascrivere Venezia Minore ad un campo del sapere architettonico specifico – composizione architettonica, disegno e rilievo, restauro, urbanistica, storia dell’architettura ecc. – o se, in modo del tutto eversivo per questi nostri tempi, il libro mescoli saperi intorno all’architettura, preoccupandosi piuttosto, sopratutto, di offrire spunti originali per il progetto su Venezia e più estesamente sulla densa città storica; quanto sia importante la traduzione in inglese di un testo così strettamente italiano per tema e per approccio metodologico, affinché ne sia attualizzato il significato, superando proprio quelle anguste categorie in cui rischia di soffocare il dibattito italiano contemporaneo sull’architettura e sulle sue direzioni prossime e future, in un contesto economico sociale e politico totalmente trasfigurato rispetto ai tempi della prima edizione di Venezia Minore; in che cornice abbia senso rammentare che Venezia Minore è l’opera della prima donna laureata in architettura a Venezia e tra le prime in Italia.
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