Il libro riporta l’analisi delle trasformazioni nel campo della cura e dell’assistenza, sia dal punto di vista tecnologico che sociale. Esorta a ripensare l’assistenza sanitaria alla luce di questi cambiamenti e accompagna il lettore nell’individuazione di alcuni requisiti indispensabili per progettare prodotti per la salute e il benessere. Questi requisiti di progettazione diventano criteri e strategie per chi deve scegliere, acquistare e utilizzare le attrezzature e le tecnologie mediche. Nel secondo e terzo capitolo si contrappongono due modelli di cura: da una parte, una cura territoriale e diffusa, in cui i servizi di prossimità e le abitazioni diventano punti chiave di una nuova forma di assistenza; dall’altra, una cura tecnologicamente avanzata e iperspecializzata, destinata ai grandi centri di eccellenza medica, dove innovazioni tecnologiche e progresso scientifico divengono catalizzatori di nuove tipologie di prodotti, dispositivi e servizi. La centralità della struttura ospedaliera nell’organizzazione sanitaria odierna ha infatti dimostrato la sua inefficacia nella costruzione di un servizio resiliente, capace di modellarsi sulle mutevoli esigenze dei cittadini (demografiche, economiche, sociali, epidemiologiche). Una situazione che la pandemia da SARS-CoV-2 ha drammaticamente evidenziato. La volontà e lo sforzo di indirizzare la sanità sul territorio, nell’ottica della deospedalizzazione, hanno portato all’attenzione nuovi luoghi della salute, in una rete capillare in cui la casa diventa il punto nevralgico. Lo spostamento di alcune prassi mediche e assistenziali verso il domicilio impone un ripensamento dei dispositivi medici che il paziente, i familiari e i caregiver si trovano a utilizzare. Il testo si inserisce nel dibattito sulla progettazione di nuovi sistemi e prodotti per i servizi domiciliari di assistenza e cura, con l’obiettivo di rendere riconoscibili alcune dinamiche e trasformazioni a un pubblico ampio. Il percorso di analisi critica tracciato nel testo invita a riflettere sull’evoluzione della cura, interrogandosi su come stia cambiando e quale forma potrebbe o dovrebbe assumere nel prossimo futuro. Il libro si conclude con una discussione sul contributo offerto alla disciplina del Design e alla cultura materiale e immateriale del prodotto, mettendo in luce le prospettive progettuali, le possibili tipologie di intervento nell’ambito dell’innovazione sanitaria e i nuovi orizzonti di ricerca.
Nuovi dispositivi per la salute: design tra sviluppo tecnologico e trasformazione sociale
Martina Frausin
2025-01-01
Abstract
Il libro riporta l’analisi delle trasformazioni nel campo della cura e dell’assistenza, sia dal punto di vista tecnologico che sociale. Esorta a ripensare l’assistenza sanitaria alla luce di questi cambiamenti e accompagna il lettore nell’individuazione di alcuni requisiti indispensabili per progettare prodotti per la salute e il benessere. Questi requisiti di progettazione diventano criteri e strategie per chi deve scegliere, acquistare e utilizzare le attrezzature e le tecnologie mediche. Nel secondo e terzo capitolo si contrappongono due modelli di cura: da una parte, una cura territoriale e diffusa, in cui i servizi di prossimità e le abitazioni diventano punti chiave di una nuova forma di assistenza; dall’altra, una cura tecnologicamente avanzata e iperspecializzata, destinata ai grandi centri di eccellenza medica, dove innovazioni tecnologiche e progresso scientifico divengono catalizzatori di nuove tipologie di prodotti, dispositivi e servizi. La centralità della struttura ospedaliera nell’organizzazione sanitaria odierna ha infatti dimostrato la sua inefficacia nella costruzione di un servizio resiliente, capace di modellarsi sulle mutevoli esigenze dei cittadini (demografiche, economiche, sociali, epidemiologiche). Una situazione che la pandemia da SARS-CoV-2 ha drammaticamente evidenziato. La volontà e lo sforzo di indirizzare la sanità sul territorio, nell’ottica della deospedalizzazione, hanno portato all’attenzione nuovi luoghi della salute, in una rete capillare in cui la casa diventa il punto nevralgico. Lo spostamento di alcune prassi mediche e assistenziali verso il domicilio impone un ripensamento dei dispositivi medici che il paziente, i familiari e i caregiver si trovano a utilizzare. Il testo si inserisce nel dibattito sulla progettazione di nuovi sistemi e prodotti per i servizi domiciliari di assistenza e cura, con l’obiettivo di rendere riconoscibili alcune dinamiche e trasformazioni a un pubblico ampio. Il percorso di analisi critica tracciato nel testo invita a riflettere sull’evoluzione della cura, interrogandosi su come stia cambiando e quale forma potrebbe o dovrebbe assumere nel prossimo futuro. Il libro si conclude con una discussione sul contributo offerto alla disciplina del Design e alla cultura materiale e immateriale del prodotto, mettendo in luce le prospettive progettuali, le possibili tipologie di intervento nell’ambito dell’innovazione sanitaria e i nuovi orizzonti di ricerca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



