Il 31 maggio 2021 un capriolo viene salvato dalle acque della laguna, spinto sui gradini di San Lazzaro degli Armeni. Ma davvero l’abbiamo salvato? Nuotava solo, da ore nella marea, e sceso dal Cansiglio era semplicemente alla ricerca della giusta mangiatoia. Un virus è sceso in laguna, e un uomo siede solo in un angolo; la comunità umana si ritira, qualcuno ha preso il suo posto: non è questo il tempo del multispecismo? Non abbiamo decretato la fine dell’Antropocene, desiderosi di sbarazzarci della sua voracità e della sua mole, entusiasti di non dover più ingombrare la scena? Non sono Tutti autorizzati a mangiare, ufficialmente e finalmente? Sei ore sale, sei ore scende, come il respiro del mondo: così ne La lingua del santo di Mazzacurati. La marea muove il salso che divora i marmi policromi della Basilica, si nutre del pianeta di cui quei marmi sono rappresentazione e anche parte consustanziale, portati da quell’ogni dove che la Serenissima si è nei secoli mangiata. Sei ore sale, sei ore scende: il legno delle bricole strappato al Cansiglio si scopre in un tratto, e lì si consuma. Il virus, gli Armeni, il capriolo, e prima Venezia con le sue galee che tornavano a pancia piena: si muove chiunque abbia un bisogno, una qualche forma di fame.

Sale! Storie e progetti di crescita

Bertagna, Alberto;Pastorello, Andrea;
2022-01-01

Abstract

Il 31 maggio 2021 un capriolo viene salvato dalle acque della laguna, spinto sui gradini di San Lazzaro degli Armeni. Ma davvero l’abbiamo salvato? Nuotava solo, da ore nella marea, e sceso dal Cansiglio era semplicemente alla ricerca della giusta mangiatoia. Un virus è sceso in laguna, e un uomo siede solo in un angolo; la comunità umana si ritira, qualcuno ha preso il suo posto: non è questo il tempo del multispecismo? Non abbiamo decretato la fine dell’Antropocene, desiderosi di sbarazzarci della sua voracità e della sua mole, entusiasti di non dover più ingombrare la scena? Non sono Tutti autorizzati a mangiare, ufficialmente e finalmente? Sei ore sale, sei ore scende, come il respiro del mondo: così ne La lingua del santo di Mazzacurati. La marea muove il salso che divora i marmi policromi della Basilica, si nutre del pianeta di cui quei marmi sono rappresentazione e anche parte consustanziale, portati da quell’ogni dove che la Serenissima si è nei secoli mangiata. Sei ore sale, sei ore scende: il legno delle bricole strappato al Cansiglio si scopre in un tratto, e lì si consuma. Il virus, gli Armeni, il capriolo, e prima Venezia con le sue galee che tornavano a pancia piena: si muove chiunque abbia un bisogno, una qualche forma di fame.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
bpr_sale.pdf

accesso aperto

Tipologia: Versione Editoriale
Licenza: Creative commons
Dimensione 289.6 kB
Formato Adobe PDF
289.6 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/368089
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact