Il saggio sviluppa un quadro teorico e progettuale per interpretare e trasformare la Laguna di Venezia attraverso una metodologia compositiva fondata sull’archeologia, la cartografia storica e la teoria dell’architettura. Radicato nel concetto della Laguna come “artefatto totale”, un sistema ibrido modellato da forze naturali e antropiche, lo studio propone un “lessico lagunare” come strumento per leggere, decodificare e reinterpretare il territorio attraverso figure, misure e tracce. Basandosi sull’approccio semiogenico e facendo riferimento ai lavori di Dorigo, Bettini e Gregotti, il progetto individua nei tracciati di centuriazione e nelle infrastrutture salifere delle figure generative capaci di informare gli interventi progettuali contemporanei. Un caso di studio centrale è la riconfigurazione delle saline di Chioggia, dove gli strati storici vengono sovrapposti per generare nuove narrazioni architettoniche che riattivano logiche spaziali ormai obsolete. Attraverso la riattivazione di figure della memoria e la costruzione di una grammatica del progetto, la ricerca delinea un metodo di invenzione spaziale che ricompone elementi territoriali dispersi in configurazioni urbane ed ecologiche significative. Il lavoro propone di intendere la Laguna non come un paesaggio statico, ma come un palinsesto stratificato, che richiede azioni interpretative capaci di rendere visibile la sua intelligenza culturale e spaziale. In ultima analisi, l’architettura diventa un atto linguistico capace di ri-significare il contesto, ricomponendo le sue geometrie latenti in visioni territoriali orientate al futuro.

Lessico lagunare. Configurazioni, saline, progetti

Rakowitz, Gundula;Mosetti, Alessandro Virgilio
2025-01-01

Abstract

Il saggio sviluppa un quadro teorico e progettuale per interpretare e trasformare la Laguna di Venezia attraverso una metodologia compositiva fondata sull’archeologia, la cartografia storica e la teoria dell’architettura. Radicato nel concetto della Laguna come “artefatto totale”, un sistema ibrido modellato da forze naturali e antropiche, lo studio propone un “lessico lagunare” come strumento per leggere, decodificare e reinterpretare il territorio attraverso figure, misure e tracce. Basandosi sull’approccio semiogenico e facendo riferimento ai lavori di Dorigo, Bettini e Gregotti, il progetto individua nei tracciati di centuriazione e nelle infrastrutture salifere delle figure generative capaci di informare gli interventi progettuali contemporanei. Un caso di studio centrale è la riconfigurazione delle saline di Chioggia, dove gli strati storici vengono sovrapposti per generare nuove narrazioni architettoniche che riattivano logiche spaziali ormai obsolete. Attraverso la riattivazione di figure della memoria e la costruzione di una grammatica del progetto, la ricerca delinea un metodo di invenzione spaziale che ricompone elementi territoriali dispersi in configurazioni urbane ed ecologiche significative. Il lavoro propone di intendere la Laguna non come un paesaggio statico, ma come un palinsesto stratificato, che richiede azioni interpretative capaci di rendere visibile la sua intelligenza culturale e spaziale. In ultima analisi, l’architettura diventa un atto linguistico capace di ri-significare il contesto, ricomponendo le sue geometrie latenti in visioni territoriali orientate al futuro.
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