Gli studi e le ricerche su Porto Marghera potrebbero riempire una intera sezione di una biblioteca universitaria (ed è quasi così), pure il futuro di questo distretto industriale - tra i più estesi in Europa e, di certo, quello dislocato nella posizione più impropria - è ben lungi dall’essere chiarito e, al momento, l’incertezza sulle decisioni da assumere è molto alta. Anzi potremmo dire che l’incertezza riguarda non tanto le decisioni che si devono assumere, ma quali siano quelle che si possono assumere, che hanno una loro credibile sostenibilità economica e politica. Il tema che si intende trattare riguarda il conflitto che sussiste tra la straordinaria mole di convegni, progetti, proposte e indagini che si svolgono incessantemente sulla questione delle bonifiche e della riconversione delle aree dismesse e la altrettanto straordinaria inerzia che impedisce ogni azione coordinata e che soffoca ed impedisce le iniziative - pur coraggiose - che alcuni cercano di intraprendere. In queste note proveremo a riassumere una esperienza condotta nel corso di molti anni, vista da un versante strategico: quello accademico. Cercheremo di descrivere alcune “manovre” di avvicinamento al distretto industriale veneziano.

Manovre di inerzia dinamica. Il caso di Porto Marghera

GIANI, ESTHER
2008-01-01

Abstract

Gli studi e le ricerche su Porto Marghera potrebbero riempire una intera sezione di una biblioteca universitaria (ed è quasi così), pure il futuro di questo distretto industriale - tra i più estesi in Europa e, di certo, quello dislocato nella posizione più impropria - è ben lungi dall’essere chiarito e, al momento, l’incertezza sulle decisioni da assumere è molto alta. Anzi potremmo dire che l’incertezza riguarda non tanto le decisioni che si devono assumere, ma quali siano quelle che si possono assumere, che hanno una loro credibile sostenibilità economica e politica. Il tema che si intende trattare riguarda il conflitto che sussiste tra la straordinaria mole di convegni, progetti, proposte e indagini che si svolgono incessantemente sulla questione delle bonifiche e della riconversione delle aree dismesse e la altrettanto straordinaria inerzia che impedisce ogni azione coordinata e che soffoca ed impedisce le iniziative - pur coraggiose - che alcuni cercano di intraprendere. In queste note proveremo a riassumere una esperienza condotta nel corso di molti anni, vista da un versante strategico: quello accademico. Cercheremo di descrivere alcune “manovre” di avvicinamento al distretto industriale veneziano.
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