Il saggio ripercorre brevemente l'evoluzione dei seminari “idee per la rappresentazione 1-4” e introduce il quinto dibattito, che riguarda il tema delle atopie. L'effetto atopico in architettura vi è definito – attraverso il modello della semiosfera di Lotman – come stato di valorizzazione molto debole ed estesa delle forme di un ambiente, valorizzazione suscettibile dunque di essere recepita in termini euforici o disforici a seconda delle effettive competenze del soggetto nell'ambiente. Nel saggio l'estetica del giardino paesistico inglese, nelle sue analogie con quella attuale della flanerie metropolitana e globalizzata, fornisce un efficace esempio dell'effetto atopico e di come questo metta in risalto la dimensione intrinsecamente teatrale dell'architettura, dimensione che il saggio affronta attraverso il tema del monumento e del museo, intesi come i temi che rendono esplicita la funzione essenziale di ogni architettura: quella di persistere come dispositivo di rappresentazione di una memoria condivisa. Ne segue che il miglior elemento di confronto tra le diverse culture architettoniche è offerto proprio dal paragone tra le diverse strategie di persistenza teatrale del monumento.
Tra straniamento e riconoscimento: la rappresentazione e la dimensione teatrale dell'architettura
GAY, FABRIZIO
2012-01-01
Abstract
Il saggio ripercorre brevemente l'evoluzione dei seminari “idee per la rappresentazione 1-4” e introduce il quinto dibattito, che riguarda il tema delle atopie. L'effetto atopico in architettura vi è definito – attraverso il modello della semiosfera di Lotman – come stato di valorizzazione molto debole ed estesa delle forme di un ambiente, valorizzazione suscettibile dunque di essere recepita in termini euforici o disforici a seconda delle effettive competenze del soggetto nell'ambiente. Nel saggio l'estetica del giardino paesistico inglese, nelle sue analogie con quella attuale della flanerie metropolitana e globalizzata, fornisce un efficace esempio dell'effetto atopico e di come questo metta in risalto la dimensione intrinsecamente teatrale dell'architettura, dimensione che il saggio affronta attraverso il tema del monumento e del museo, intesi come i temi che rendono esplicita la funzione essenziale di ogni architettura: quella di persistere come dispositivo di rappresentazione di una memoria condivisa. Ne segue che il miglior elemento di confronto tra le diverse culture architettoniche è offerto proprio dal paragone tra le diverse strategie di persistenza teatrale del monumento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.