Concorso in due fasi, con la redazione di quattro progetti successiva alla vittoria, la chiesa S.Ireneo inaugura una riflessione tanto sull'architettura che sul tipo chiesa che il mio studio ha lungamente utilizzato, con progressive variazioni. Prima riflessione il luogo della assemblea eucaristica. Abbiamo fatto regredire la riflessione sul tipo chiesa fino agli albori dell'edificio sacro, lavorando sul tema del recinto. Il recinto è divenuto una corona di luce, un anello di spazi aperti interni alla chiesa. Per realizzarli avevamo bisogno di due materiali disgiunti: un edificio contestuale che regolava i rapporti con il contesto e un edificio funzionale che regolasse lo spazio interno, tra i due abbiamo posto il recinto di luce. Questo elemento si realizza con tre luoghi consecutivi: un intercapedine esterno interno di raccolta dei raggi solari, una lunga camera d'acqua e un patio degli ulivi. Sole, acqua, terra elementi considerati dalla liturgia segni di altrettanti sostanze sacramentali. La disposizione urbana, lo smembramento dei tracciati e la dissoluzione della frontalità hanno dato origine ad una condizione di compenetrazione tra luogo e tipo che ha prodotto un nuovo microcosmo , un paesaggio artificiale nel quale la chiesa non è più centro ma, per intero, sequenza di luoghi.

"Chiesa di Sant'Ireneo a Cesano Boscone",Concorso nazionaleprimo premio, costruito

GALANTINO, MAURO
2000-01-01

Abstract

Concorso in due fasi, con la redazione di quattro progetti successiva alla vittoria, la chiesa S.Ireneo inaugura una riflessione tanto sull'architettura che sul tipo chiesa che il mio studio ha lungamente utilizzato, con progressive variazioni. Prima riflessione il luogo della assemblea eucaristica. Abbiamo fatto regredire la riflessione sul tipo chiesa fino agli albori dell'edificio sacro, lavorando sul tema del recinto. Il recinto è divenuto una corona di luce, un anello di spazi aperti interni alla chiesa. Per realizzarli avevamo bisogno di due materiali disgiunti: un edificio contestuale che regolava i rapporti con il contesto e un edificio funzionale che regolasse lo spazio interno, tra i due abbiamo posto il recinto di luce. Questo elemento si realizza con tre luoghi consecutivi: un intercapedine esterno interno di raccolta dei raggi solari, una lunga camera d'acqua e un patio degli ulivi. Sole, acqua, terra elementi considerati dalla liturgia segni di altrettanti sostanze sacramentali. La disposizione urbana, lo smembramento dei tracciati e la dissoluzione della frontalità hanno dato origine ad una condizione di compenetrazione tra luogo e tipo che ha prodotto un nuovo microcosmo , un paesaggio artificiale nel quale la chiesa non è più centro ma, per intero, sequenza di luoghi.
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