Frutto della collaborazione col Petit Palais di Parigi, il saggio rappresenta il contributo scientifico alla mostra De Nittis. La modernité élégante che un museo francese ha dedicato, per la prima volta dal 1884, al pittore italiano vissuto e morto a Parigi (Paris, Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris, 21 octobre 2010-16 janvier 2011). Si è trattato di un’occasione fondamentale per riproporre agli studi un artista che, specialmente in Francia, era stato dimenticato nonostante la grande fortuna raggiunta in vita. Il saggio mira, in tal senso, a restituire la posizione di De Nittis all’interno dell’avanguardia artistica parigina degli anni settanta e ottanta del XIX secolo e in particolare rispetto alle personalità di Edouard Manet e Edgar Degas, di cui il pittore è stato intimo amico. La tessitura dei rapporti fra i tre artisti, legati da una frequentazione assidua anche sul piano operativo e sperimentale, passa dalla ricostruzione delle presenze nelle reciproche collezioni (opere di De Nittis in collezione Degas, di Degas e Manet in collezione De Nittis) fino alla catena di prestiti e alle suggestioni procedurali condivise dai tre maestri; il ruolo dell’italiano si mostra, in più occasioni, tutt’altro che secondario.

De Nittis entre Degas et Manet

CASTELLANI, FRANCESCA
2010-01-01

Abstract

Frutto della collaborazione col Petit Palais di Parigi, il saggio rappresenta il contributo scientifico alla mostra De Nittis. La modernité élégante che un museo francese ha dedicato, per la prima volta dal 1884, al pittore italiano vissuto e morto a Parigi (Paris, Petit Palais, Musée des Beaux-Arts de la Ville de Paris, 21 octobre 2010-16 janvier 2011). Si è trattato di un’occasione fondamentale per riproporre agli studi un artista che, specialmente in Francia, era stato dimenticato nonostante la grande fortuna raggiunta in vita. Il saggio mira, in tal senso, a restituire la posizione di De Nittis all’interno dell’avanguardia artistica parigina degli anni settanta e ottanta del XIX secolo e in particolare rispetto alle personalità di Edouard Manet e Edgar Degas, di cui il pittore è stato intimo amico. La tessitura dei rapporti fra i tre artisti, legati da una frequentazione assidua anche sul piano operativo e sperimentale, passa dalla ricostruzione delle presenze nelle reciproche collezioni (opere di De Nittis in collezione Degas, di Degas e Manet in collezione De Nittis) fino alla catena di prestiti e alle suggestioni procedurali condivise dai tre maestri; il ruolo dell’italiano si mostra, in più occasioni, tutt’altro che secondario.
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