Monograph.it intende mettere insieme, nel segno del “Landscape sensitive design”, autori italiani e stranieri su un comune sentire del progetto, anche se con approcci differenti. Ad illustrazione di questi approcci vengono presentati una serie di progetti dello Studio Cecchetto sul tema del paesaggio. Per il progetto del “Mose” relativo alla bocca di Malamocco a Venezia, l’intenzione è quella di costruire un sistema di manufatti e opere esterne capaci di reinterpretare i temi ed i caratteri del paesaggio della bocca, luogo infra di mare e di laguna, spazio di sabbia e d’acqua la cui forza è instabile e dinamica, luogo intermedio che permette la convivenza delle due entità naturali fondamentali per la vita di Venezia: il mare e la laguna. Un paesaggio dove la forma è generata dal movimento. Dove i flussi ritmici e mutevoli delle correnti modellano le sponde sabbiose e le isobare dei fondali. Dove con la morfologia del suolo anche la vegetazione muta in poche decine di metri, in relazione all’esposizione al sole ed ai venti che, a mare, ne impediscono la crescita e, a poche decine di metri lungo il bordo lagunare, creano invece una natura rigogliosa. Il progetto del “parco scientifico tecnologico Vega2” è invece l’inizio di un processo di trasformazione. l’intervento prevede la realizzazione di un luogo che, senza negare la tradizione costruttiva e stilistica dei manufatti industriali attuali, sia capace di anticipare il futuro della nuova città contemporanea di Marghera (Venezia); Nel progetto “Parco Commerciale” di Calcroci (Venezia) si sperimenta un “nuovo paesaggio” attraverso un modello insediativo in grado di far convivere un parco a verde, un lungo percorso pedonale pubblico con un insediamento urbano complesso dotato di una gerarchia interna. Nel “Parco della letteratura e il centro sportivo” di Pieve di Soligo (Treviso), l’intero contesto paesaggistico viene coinvolto valorizzando i dislivelli del terreno presenti nell’area golenale e riqualificando l’alveo e le rive del fiume Soligo. Offrendo quindi un’opportunità di collegamento tra la periferia e il centro storico di Pieve. È l’esempio di un principio generale: fare in modo che ogni progetto, anche se piccolo, diventi un’occasione per valorizzare le risorse, le opportunità urbanistiche e ambientali presenti nel contesto urbano. Il progetto del“Centro Culturale e Auditorium” di Arco assume il verde come matrice del luogo. Il nuovo auditorium è pensato infatti come parte di un parco diffuso. L’intento è quello di recuperare villa Becker e il suo impianto e volume originario, ristrutturare la pensione Quisisana e costruire un nuovo Auditorium. Il progetto è in grado di mantenere la totalità delle alberature di pregio esistenti valorizzando il parco a verde che lo circonda. Nel paesaggio montano dell’altipiano di Lavarone, attorno a fitti boschi di abeti e larici si sviluppa il progetto per il “Grand Hotel Lavarone”, edificio alberghiero, con 160 camere, un grande centro fitness, una piscina, due ristoranti, una discoteca, un bar ed una nursery. L’edificio è articolato in più corpi, che seguono l’andamento del terreno inclinando le falde del tetto, elevando o abbassando il colmo della copertura, in armonia con i movimenti delle curve di livello. L’edificio entra così in sintonia con i valori tipici dell’architettura del luogo che si inseriscono nel paesaggio montano.

Studio Cecchetto, Venezia

CECCHETTO, ALBERTO
2010-01-01

Abstract

Monograph.it intende mettere insieme, nel segno del “Landscape sensitive design”, autori italiani e stranieri su un comune sentire del progetto, anche se con approcci differenti. Ad illustrazione di questi approcci vengono presentati una serie di progetti dello Studio Cecchetto sul tema del paesaggio. Per il progetto del “Mose” relativo alla bocca di Malamocco a Venezia, l’intenzione è quella di costruire un sistema di manufatti e opere esterne capaci di reinterpretare i temi ed i caratteri del paesaggio della bocca, luogo infra di mare e di laguna, spazio di sabbia e d’acqua la cui forza è instabile e dinamica, luogo intermedio che permette la convivenza delle due entità naturali fondamentali per la vita di Venezia: il mare e la laguna. Un paesaggio dove la forma è generata dal movimento. Dove i flussi ritmici e mutevoli delle correnti modellano le sponde sabbiose e le isobare dei fondali. Dove con la morfologia del suolo anche la vegetazione muta in poche decine di metri, in relazione all’esposizione al sole ed ai venti che, a mare, ne impediscono la crescita e, a poche decine di metri lungo il bordo lagunare, creano invece una natura rigogliosa. Il progetto del “parco scientifico tecnologico Vega2” è invece l’inizio di un processo di trasformazione. l’intervento prevede la realizzazione di un luogo che, senza negare la tradizione costruttiva e stilistica dei manufatti industriali attuali, sia capace di anticipare il futuro della nuova città contemporanea di Marghera (Venezia); Nel progetto “Parco Commerciale” di Calcroci (Venezia) si sperimenta un “nuovo paesaggio” attraverso un modello insediativo in grado di far convivere un parco a verde, un lungo percorso pedonale pubblico con un insediamento urbano complesso dotato di una gerarchia interna. Nel “Parco della letteratura e il centro sportivo” di Pieve di Soligo (Treviso), l’intero contesto paesaggistico viene coinvolto valorizzando i dislivelli del terreno presenti nell’area golenale e riqualificando l’alveo e le rive del fiume Soligo. Offrendo quindi un’opportunità di collegamento tra la periferia e il centro storico di Pieve. È l’esempio di un principio generale: fare in modo che ogni progetto, anche se piccolo, diventi un’occasione per valorizzare le risorse, le opportunità urbanistiche e ambientali presenti nel contesto urbano. Il progetto del“Centro Culturale e Auditorium” di Arco assume il verde come matrice del luogo. Il nuovo auditorium è pensato infatti come parte di un parco diffuso. L’intento è quello di recuperare villa Becker e il suo impianto e volume originario, ristrutturare la pensione Quisisana e costruire un nuovo Auditorium. Il progetto è in grado di mantenere la totalità delle alberature di pregio esistenti valorizzando il parco a verde che lo circonda. Nel paesaggio montano dell’altipiano di Lavarone, attorno a fitti boschi di abeti e larici si sviluppa il progetto per il “Grand Hotel Lavarone”, edificio alberghiero, con 160 camere, un grande centro fitness, una piscina, due ristoranti, una discoteca, un bar ed una nursery. L’edificio è articolato in più corpi, che seguono l’andamento del terreno inclinando le falde del tetto, elevando o abbassando il colmo della copertura, in armonia con i movimenti delle curve di livello. L’edificio entra così in sintonia con i valori tipici dell’architettura del luogo che si inseriscono nel paesaggio montano.
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