L’urbanistica, disciplina nata per dare risposte razionali alle esigenze di crescita urbana in epoca industriale, fatica a trattare oggi in modo adeguato la perdita di qualità dei luoghi in cui viviamo. La constatazione di una perdita di senso collettivo, per ciò che attiene alle trasformazioni del territorio, alle distruzioni dell’ambiente che esse operano e alle forme prive di identità che esse generano nel territorio post-urbano (sprawl, conurbazioni periferiche, frammenti seriali di funzioni disperse sul territorio), provocando assenza di benessere se non addirittura effetti negativi, è ormai estesa e sempre più spesso percepita anche dai non addetti ai lavori. Quali regole sono state violate? Qual’è il senso dei luoghi che abbiamo perso? Questo testo si assume il rischio di provare a dare delle risposte. Indaga gli elementi essenziali che danno vita e mantengono in vita il territorio che ci ospita: acqua, terra, fuoco e aria. Riflette sui principali costrutti funzionali e simbolici che compongono e mettono ordine al modo con cui gli esseri umani organizzano (o meglio organizzavano, fino a tempi assai recenti) i loro insediamenti: centro, limite, campagna, selva. Suggerisce infine quattro movimenti utili e necessari a ritrovare gli archetipi, ovvero i tipi originari sottratti alle contingenze dell’incerto tempo presente: limitare, rallentare, dare forma, ritrovare
Archetipi di territorio
MARSON, ANNA
2008-01-01
Abstract
L’urbanistica, disciplina nata per dare risposte razionali alle esigenze di crescita urbana in epoca industriale, fatica a trattare oggi in modo adeguato la perdita di qualità dei luoghi in cui viviamo. La constatazione di una perdita di senso collettivo, per ciò che attiene alle trasformazioni del territorio, alle distruzioni dell’ambiente che esse operano e alle forme prive di identità che esse generano nel territorio post-urbano (sprawl, conurbazioni periferiche, frammenti seriali di funzioni disperse sul territorio), provocando assenza di benessere se non addirittura effetti negativi, è ormai estesa e sempre più spesso percepita anche dai non addetti ai lavori. Quali regole sono state violate? Qual’è il senso dei luoghi che abbiamo perso? Questo testo si assume il rischio di provare a dare delle risposte. Indaga gli elementi essenziali che danno vita e mantengono in vita il territorio che ci ospita: acqua, terra, fuoco e aria. Riflette sui principali costrutti funzionali e simbolici che compongono e mettono ordine al modo con cui gli esseri umani organizzano (o meglio organizzavano, fino a tempi assai recenti) i loro insediamenti: centro, limite, campagna, selva. Suggerisce infine quattro movimenti utili e necessari a ritrovare gli archetipi, ovvero i tipi originari sottratti alle contingenze dell’incerto tempo presente: limitare, rallentare, dare forma, ritrovareI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.