Il saggio introduce il report finale della ricerca compiuta dall’unità locale Iuav di cui è stato responsabile per la ricerca Prin 2007 di cui al titolo. Interviene sui fondamenti metodologici della ricerca, fondati su un’analisi della Convenzione Europea del Paesaggio e sull’applicazione dei suoi principi alle pratiche del progetto di paesaggio in ambienti di trasformazione, degrado e abbandono. Il progetto di paesaggio è assunto nei caratteri di processo e di progetto preventivo, considerando che ciò implica metodi e tecniche vicine ai processi biologici che conducono ai cambiamenti del paesaggio e considerando quindi i processi di deterioramento e di riciclaggio come sostanziali nell’impostazione progettuale. Il paesaggio è quindi definito come un palinsesto che è frutto di continue stratificazioni e di mutamenti processuali. Il metodo è applicato ai due casi-studio della Laguna di Venezia e delle Valli Veronesi. Il saggio introduttivo è seguito dai contributi degli altri componenti l’unità locale (Sara Marini, Enrico Fontanari, Alberto Bertagna, Domenico Patassini, Elena Gissi, Giovanni Corbellini). La ricerca si propone di indagare le modalità e le capacità di azione del progetto sui luoghi e sugli oggetti rifiutati. In particolare si vuole verificare quanto il progetto possa intervenire a partire dallo scarto, considerandolo non solo come materiale non definitivamente consumato, ma soprattutto come prodotto sul quale o con il quale operare per la trasformazione o la costruzione di paesaggi. La ricerca intende muoversi dunque da una verifica delle potenzialità residue di materiali e spazi dimenticati, abbandonati o nascosti nel definire un nuovo approccio progettuale, che consideri lo scarto come risorsa e come possibile materiale del progetto. Nella contemporaneità, il tema si ripropone con grande evidenza ed urgenza: da un lato il problema dello smaltimento dei rifiuti e degli scarti di lavorazione, dall’altro lato il problema di quelle aree che hanno subito processi di marginalizzazione, di abbandono, di dismissione, di esclusione fisica e sociale - processi che sempre più diffusamente costituiscono lo sfondo del quotidiano. Un più esteso rapporto su tale ricerca è stato successivamente pubblicato in inglese nel libro The Landscape of Waste, Skira, Milano 2011.

Arcipelaghi del rifiuto: dalla Laguna di Venezia alle Valli Grandi Veronesi

BOCCHI, RENATO
2010-01-01

Abstract

Il saggio introduce il report finale della ricerca compiuta dall’unità locale Iuav di cui è stato responsabile per la ricerca Prin 2007 di cui al titolo. Interviene sui fondamenti metodologici della ricerca, fondati su un’analisi della Convenzione Europea del Paesaggio e sull’applicazione dei suoi principi alle pratiche del progetto di paesaggio in ambienti di trasformazione, degrado e abbandono. Il progetto di paesaggio è assunto nei caratteri di processo e di progetto preventivo, considerando che ciò implica metodi e tecniche vicine ai processi biologici che conducono ai cambiamenti del paesaggio e considerando quindi i processi di deterioramento e di riciclaggio come sostanziali nell’impostazione progettuale. Il paesaggio è quindi definito come un palinsesto che è frutto di continue stratificazioni e di mutamenti processuali. Il metodo è applicato ai due casi-studio della Laguna di Venezia e delle Valli Veronesi. Il saggio introduttivo è seguito dai contributi degli altri componenti l’unità locale (Sara Marini, Enrico Fontanari, Alberto Bertagna, Domenico Patassini, Elena Gissi, Giovanni Corbellini). La ricerca si propone di indagare le modalità e le capacità di azione del progetto sui luoghi e sugli oggetti rifiutati. In particolare si vuole verificare quanto il progetto possa intervenire a partire dallo scarto, considerandolo non solo come materiale non definitivamente consumato, ma soprattutto come prodotto sul quale o con il quale operare per la trasformazione o la costruzione di paesaggi. La ricerca intende muoversi dunque da una verifica delle potenzialità residue di materiali e spazi dimenticati, abbandonati o nascosti nel definire un nuovo approccio progettuale, che consideri lo scarto come risorsa e come possibile materiale del progetto. Nella contemporaneità, il tema si ripropone con grande evidenza ed urgenza: da un lato il problema dello smaltimento dei rifiuti e degli scarti di lavorazione, dall’altro lato il problema di quelle aree che hanno subito processi di marginalizzazione, di abbandono, di dismissione, di esclusione fisica e sociale - processi che sempre più diffusamente costituiscono lo sfondo del quotidiano. Un più esteso rapporto su tale ricerca è stato successivamente pubblicato in inglese nel libro The Landscape of Waste, Skira, Milano 2011.
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