L’opera piranesiana evoca la figura di Giano bifronte. La profondità del tempo, che le rovine annunciano e nello stesso tempo nascondono, la casualità quale immagine di un’idea di ordine rappresentato, appunto, come perdita, sono alcuni dei temi che ricorrono quasi ossessivamente nelle incisioni. Da questa riflessione hanno origine sia l’angoscia, sia l’audacia dell’invenzione come unico modo possibile di agire, sotto il segno però dell’arbitrarietà. Troppo moderna e "morbosa" per essere compresa dai suoi contemporanei, la malinconia di Piranesi ha attratto molti artisti dell’Otto e Novecento, che nelle sue visioni hanno ritrovato la propria "mente nera".
PIRANESI
DAL CO, FRANCESCO
2006-01-01
Abstract
L’opera piranesiana evoca la figura di Giano bifronte. La profondità del tempo, che le rovine annunciano e nello stesso tempo nascondono, la casualità quale immagine di un’idea di ordine rappresentato, appunto, come perdita, sono alcuni dei temi che ricorrono quasi ossessivamente nelle incisioni. Da questa riflessione hanno origine sia l’angoscia, sia l’audacia dell’invenzione come unico modo possibile di agire, sotto il segno però dell’arbitrarietà. Troppo moderna e "morbosa" per essere compresa dai suoi contemporanei, la malinconia di Piranesi ha attratto molti artisti dell’Otto e Novecento, che nelle sue visioni hanno ritrovato la propria "mente nera".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.