Il volume affronta la storia della costruzione della piazza del Campidoglio dalle sue origini nel XIV secolo al rifacimento della pavimentazione di A. Muñoz nel 1938. La piazza è sempre stata il simbolo delle libertà cittadine e nel 1538 si decise di dare forma architettonica alle idealità del Popolo Romano. L’artista scelto dal Papa e dal Popolo per la riqualificazione dei palazzi fu Michelangelo, che affrontò il tema della piazza civica col consueto impegno civile. L’intervento dei talentuosi deputati alla costruzione, Curzio Frangipane e Tommaso de’ Cavalieri, in assenza di un progetto complessivo ‘disegnato’, organizzò il lavoro del Maestro e dei suoi continuatori rettificandolo e tradendolo. Gli esiti sono in parte lontani dalle intenzioni originarie di Michelangelo e consegnano un’opera organica e compiuta, sostenuta dall’idea forte di rappresentare il Popolo come legittimo erede della grande tradizione repubblicana dell’antichità. Il testo è accompagnato da una serie di ricostruzioni grafiche che restituiscono i molti progetti per la piazza e per i palazzi che si susseguono, in una lotta per il prestigio personale e familiare che ha sempre un riflesso nell’allestimento del complesso. L’analisi, inoltre, delle scelte politiche, delle presenze sul cantiere, della sua organizzazione, della successione degli interventi e delle tecniche scelte viene fatta su base documentaria, ed una esaustiva appendice completa gli apparati del libro.
IL CAMPIDOGLIO. STORIA DI UN MONUMENTO CIVILE NELLA ROMA PAPALE
BEDON, ANNA
2008-01-01
Abstract
Il volume affronta la storia della costruzione della piazza del Campidoglio dalle sue origini nel XIV secolo al rifacimento della pavimentazione di A. Muñoz nel 1938. La piazza è sempre stata il simbolo delle libertà cittadine e nel 1538 si decise di dare forma architettonica alle idealità del Popolo Romano. L’artista scelto dal Papa e dal Popolo per la riqualificazione dei palazzi fu Michelangelo, che affrontò il tema della piazza civica col consueto impegno civile. L’intervento dei talentuosi deputati alla costruzione, Curzio Frangipane e Tommaso de’ Cavalieri, in assenza di un progetto complessivo ‘disegnato’, organizzò il lavoro del Maestro e dei suoi continuatori rettificandolo e tradendolo. Gli esiti sono in parte lontani dalle intenzioni originarie di Michelangelo e consegnano un’opera organica e compiuta, sostenuta dall’idea forte di rappresentare il Popolo come legittimo erede della grande tradizione repubblicana dell’antichità. Il testo è accompagnato da una serie di ricostruzioni grafiche che restituiscono i molti progetti per la piazza e per i palazzi che si susseguono, in una lotta per il prestigio personale e familiare che ha sempre un riflesso nell’allestimento del complesso. L’analisi, inoltre, delle scelte politiche, delle presenze sul cantiere, della sua organizzazione, della successione degli interventi e delle tecniche scelte viene fatta su base documentaria, ed una esaustiva appendice completa gli apparati del libro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.