La scrittura di questo testo nasce dall’esigenza di fornire un adeguato strumento didattico agliallievi che si accingono a misurarsi con le tematiche della Meccanica Strutturale. Ero già autore di 4 volumi dedicati alla disciplina, ma le recenti riforme universitarie mi hanno suggerito di presentare la materia con un approccio diverso, che, seppur semplificato dal punto di vista analitico, consente comunque al lettore di appropriarsi degli strumenti fondamentali, utili ad acquisire successivamente, attraverso letture più approfondite, quel bagaglio culturale indispensabile alla formazione di un qualsiasi progettista. Questa scelta nasce anche dall’esperienza personale acquisita nei circa 5 lustri di insegnamento, dapprima nella Facoltà di Ingegneria, poi in quella attuale, Architettura. Nel corso di essa ho avuto spesso la possibilità di misurare la disponibilità degli studenti ad assorbire certe tematiche. Come dimenticare la seguente domanda: Perchè studiare la geometria delle masse se io devo fare l’architetto? Senza dover aggiungere alcun commento all’osservazione fattami in aula, all’epoca feci autocritica, dicendomi che forse non era soltanto colpa di preconcette avversioni verso la materia. Ho perciò sentito il desiderio, la necessità, nel rispetto della passione che caratterizza la mia attività di docente, di cercare una qualche forma di compromesso tra sintesi e analisi, che fosse in grado di mantenere vivo con gli studenti quel dialogo che è di vitale importanza e di stimolo ai fini dell’insegnamento, siano essi allievi architetti o ingegneri. Ciò premesso, ho attuato questo adattamento sin dai primi capitoli, attraverso una grafica singolare ed una semplificazione delle difficoltà razionali e computazionali. Ho cercato, infatti, di presentare gli aspetti fondamentali della Meccanica attraverso degli esempi volutamente illustrati, che potessero essere immaginabili, visibili, tali da attirare maggiormente l’interesse dei lettori, così come suggerito da recenti mie letture [10, 18]: “Cosa ne faccio di un libro senza immagini, diceva Alice”. Inoltre, al fine di superare i problemi di calcolo connessi con la risoluzione di sistemi di equazioni lineari di grado n > 3 , ho suggerito agli studenti l’utilizzo di un semplice foglio elettronico, tipo Excel, in dotazione su di un qualsiasi PC. In tal modo, le operazioni algebriche sono state demandate ad opportuni file in formato xls, indicati nel testo, che ho opportunamente predisposto, spiegato e distribuito durante il corso. In accordo con tale impostazione, con questo lavoro ho avuto la possibilità di raggiungere il primo traguardo che mi ero prefissato: la presentazione del metodo delle forze e degli spostamenti nella risoluzione dei sistemi iperstatici, fino ad accennare, in chiusura, circa le tecniche riguardanti il calcolo automatico delle strutture. Per il futuro, è mia intenzione perseguire l’obiettivo di presentare in forma analoga i capitoli fondamentali della Meccanica dei Solidi.

MECCANICA E STRUTTURE

BILOTTI, GIANCARLO
2008-01-01

Abstract

La scrittura di questo testo nasce dall’esigenza di fornire un adeguato strumento didattico agliallievi che si accingono a misurarsi con le tematiche della Meccanica Strutturale. Ero già autore di 4 volumi dedicati alla disciplina, ma le recenti riforme universitarie mi hanno suggerito di presentare la materia con un approccio diverso, che, seppur semplificato dal punto di vista analitico, consente comunque al lettore di appropriarsi degli strumenti fondamentali, utili ad acquisire successivamente, attraverso letture più approfondite, quel bagaglio culturale indispensabile alla formazione di un qualsiasi progettista. Questa scelta nasce anche dall’esperienza personale acquisita nei circa 5 lustri di insegnamento, dapprima nella Facoltà di Ingegneria, poi in quella attuale, Architettura. Nel corso di essa ho avuto spesso la possibilità di misurare la disponibilità degli studenti ad assorbire certe tematiche. Come dimenticare la seguente domanda: Perchè studiare la geometria delle masse se io devo fare l’architetto? Senza dover aggiungere alcun commento all’osservazione fattami in aula, all’epoca feci autocritica, dicendomi che forse non era soltanto colpa di preconcette avversioni verso la materia. Ho perciò sentito il desiderio, la necessità, nel rispetto della passione che caratterizza la mia attività di docente, di cercare una qualche forma di compromesso tra sintesi e analisi, che fosse in grado di mantenere vivo con gli studenti quel dialogo che è di vitale importanza e di stimolo ai fini dell’insegnamento, siano essi allievi architetti o ingegneri. Ciò premesso, ho attuato questo adattamento sin dai primi capitoli, attraverso una grafica singolare ed una semplificazione delle difficoltà razionali e computazionali. Ho cercato, infatti, di presentare gli aspetti fondamentali della Meccanica attraverso degli esempi volutamente illustrati, che potessero essere immaginabili, visibili, tali da attirare maggiormente l’interesse dei lettori, così come suggerito da recenti mie letture [10, 18]: “Cosa ne faccio di un libro senza immagini, diceva Alice”. Inoltre, al fine di superare i problemi di calcolo connessi con la risoluzione di sistemi di equazioni lineari di grado n > 3 , ho suggerito agli studenti l’utilizzo di un semplice foglio elettronico, tipo Excel, in dotazione su di un qualsiasi PC. In tal modo, le operazioni algebriche sono state demandate ad opportuni file in formato xls, indicati nel testo, che ho opportunamente predisposto, spiegato e distribuito durante il corso. In accordo con tale impostazione, con questo lavoro ho avuto la possibilità di raggiungere il primo traguardo che mi ero prefissato: la presentazione del metodo delle forze e degli spostamenti nella risoluzione dei sistemi iperstatici, fino ad accennare, in chiusura, circa le tecniche riguardanti il calcolo automatico delle strutture. Per il futuro, è mia intenzione perseguire l’obiettivo di presentare in forma analoga i capitoli fondamentali della Meccanica dei Solidi.
2008
9788887331936
1
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