Cinque saggi che esplorano diverse tematiche all'interno dell'ampio campo di studi sulla cultura visuale. Il primo saggio, "Sul concetto di cultura visuale", propone un'analisi della genesi del concetto di "cultura visuale" negli scritti del teorico del cinema Béla Balazs e degli storici dell'arte Michael Baxandall e Svetlana Alpers, e una cartografia delle principali direzioni di ricerca all'interno di quei visual culture studies che si sono affermati in particolar modo in ambito anglosassone. Il secondo, saggio, "Atlanti di immagini. Montaggio, immaginazione e storia nel Musée Imaginaire di Malraux e nelle Histoire(s) du cinéma di Godard" propone invece un'analisi del ruolo del montaggio come procedimento dotato di un preciso valore epistemico e storiografico in due grandi "atlanti di immagini" novecenteschi, quelli elaborati dallo scrittore e storico dell'arte André Malraux nel suo "museo immaginario" e dal regista Jean-Luc Godard nel suo percorso attraverso cent'anni di storia del cinema. "La visibilità dell'orrore e il valore testimoniale delle immagini" propone invece alcune riflessioni su un oggetto particolarmente studiato nell'ambito degli studi sulla cultura visuale, le immagini di guerra, mentre "Immagini dello spazio abitato. Sullo statuto della rappresentazione architettonica" e "Montaggio e composizione. Sulla relazione tra cinema e architettura" si interrogano il primo sullo statuto e sul ruolo delle diverse forme di rappresentazione iconica dell'architettura nelle diverse fasi dell'ideazione e della presentazione del progetto architettonico, e il secondo sulle analogie tra montaggio cinematografico e composizione architettonica negli scritti e nelle opere di autori come il regista sovietico Sergej Ejzenstejn e l'architetto francese Bernard Tschumi. Nel loro insieme, i cinque saggi raccolti nel volume riflettono l'eterogeneità di temi che vengono studiati nel campo dei visual culture studies, ma anche il continuo ricorrere di un numero ristretto di problematiche: in particolare, il problema di cartografare i diversi usi che vengono fatti delle immagini, e di inquadrare il rapporto che essere costruiscono con il proprio spettatore.
La proliferazione delle immagini. Studi sulla cultura visuale
SOMAINI, ANTONIO
2008-01-01
Abstract
Cinque saggi che esplorano diverse tematiche all'interno dell'ampio campo di studi sulla cultura visuale. Il primo saggio, "Sul concetto di cultura visuale", propone un'analisi della genesi del concetto di "cultura visuale" negli scritti del teorico del cinema Béla Balazs e degli storici dell'arte Michael Baxandall e Svetlana Alpers, e una cartografia delle principali direzioni di ricerca all'interno di quei visual culture studies che si sono affermati in particolar modo in ambito anglosassone. Il secondo, saggio, "Atlanti di immagini. Montaggio, immaginazione e storia nel Musée Imaginaire di Malraux e nelle Histoire(s) du cinéma di Godard" propone invece un'analisi del ruolo del montaggio come procedimento dotato di un preciso valore epistemico e storiografico in due grandi "atlanti di immagini" novecenteschi, quelli elaborati dallo scrittore e storico dell'arte André Malraux nel suo "museo immaginario" e dal regista Jean-Luc Godard nel suo percorso attraverso cent'anni di storia del cinema. "La visibilità dell'orrore e il valore testimoniale delle immagini" propone invece alcune riflessioni su un oggetto particolarmente studiato nell'ambito degli studi sulla cultura visuale, le immagini di guerra, mentre "Immagini dello spazio abitato. Sullo statuto della rappresentazione architettonica" e "Montaggio e composizione. Sulla relazione tra cinema e architettura" si interrogano il primo sullo statuto e sul ruolo delle diverse forme di rappresentazione iconica dell'architettura nelle diverse fasi dell'ideazione e della presentazione del progetto architettonico, e il secondo sulle analogie tra montaggio cinematografico e composizione architettonica negli scritti e nelle opere di autori come il regista sovietico Sergej Ejzenstejn e l'architetto francese Bernard Tschumi. Nel loro insieme, i cinque saggi raccolti nel volume riflettono l'eterogeneità di temi che vengono studiati nel campo dei visual culture studies, ma anche il continuo ricorrere di un numero ristretto di problematiche: in particolare, il problema di cartografare i diversi usi che vengono fatti delle immagini, e di inquadrare il rapporto che essere costruiscono con il proprio spettatore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.