Pensare oggi il progetto di percorsi, infrastrutture significa riflettere sulla possibilità di costruire nuovi luoghi urbani che sappiano coniugare l’a-topia tecnologica e funzionale con il carattere singolarissimo e la diversità degli assetti morfologici delle parti urbane e del sistema insediativo che attraversano.L’infrastruttura della metropolitana sub lagunare nel suo complesso ha il compito di realizzare l’obiettivo di una grande semplificazione e modernizzazione dei sistemi di accesso e di collegamento metropolitano di Venezia con l’entroterra veneto, affrontando e risolvendo alla radice il problema ormai secolare della “motorizzazione e del moto ondoso” in un ambiente lagunare fragile e paesisticamente irripetibile, i punti di interscambio e le stazioni presentano il problema di nuove architetture tra acqua e terra, tra apparati tecnologici e singolarità dei luoghi. Il progetto per le stazioni della metropolitana sublagunare diventa così l’occasione per ricollocare al centro la rivendicazione del carattere singolare della città e del suo ambiente, ponendo l’invenzione tecnologica a servizio del ruolo di capitale culturale che la città ha resistenza a rivestire in pieno e della sua dimensione di luogo d’incontro internazionale. L’alternativa di percorso e di mezzo di trasporto suggerita in questa fase di studio è funzionale ad un diverso senso e ruolo del collegamento sublagunare. La scelta di un tracciato cui sono connesse le caratteristiche del mezzo di trasporto- treno o tram- è quindi strettamente correlata ad una precisa idea di città. , architetture”:Gianni Fabbri in :“ Venezia quale modernità- idee per una città capitale. Non si tratta di andare a costruire nuove porte per la città dalla terraferma, scimmiottando quello che si fa nel mondo, ma di misurarsi con una questione impiantata da sempre nella storia di costruzione della città insulare: ridisegnare Venezia nei suoi margini, continuando a tessere quel particolarissimo rapporto tra naturale e artificiale che ha deformato l’idea stessa di pensare alla città insulare. Non c’è spazio naturale più artificiale di quello della laguna veneziana, fatto di fiumi deviati dal loro alveo naturale, tagli di canali, consolidamento di argini, terre emerse e bonificate, e via di seguito. Un’opera, la metropolitana, che per sua natura si sviluppa nelle viscere della città, diventa pretesto per un intervento paesaggistico che si prende cura della superficie “abitabile” della città. Le scelte progettuali sono determinate dall’integrazione e l’unitarietà dei diversi spazi- ipogei e a cielo aperto- che compongono le stazioni. I volumi delle stazioni diventano segni, nodi, nuovi punti di riferimento per la città. La ricerca di una qualità architettonica all’interno delle stazioni riverbera all’esterno, nella ridefinizione degli spazi pubblici, fondamenta in primis. L’unitarietà va perseguita attraverso l’uso omogeneo degli elementi compositivi, dei materiali e dell’illuminazione naturale.

Upside down. The shape of the water mobility in 21 st century Venice

MONTINI ZIMOLO, PATRIZIA
2011-01-01

Abstract

Pensare oggi il progetto di percorsi, infrastrutture significa riflettere sulla possibilità di costruire nuovi luoghi urbani che sappiano coniugare l’a-topia tecnologica e funzionale con il carattere singolarissimo e la diversità degli assetti morfologici delle parti urbane e del sistema insediativo che attraversano.L’infrastruttura della metropolitana sub lagunare nel suo complesso ha il compito di realizzare l’obiettivo di una grande semplificazione e modernizzazione dei sistemi di accesso e di collegamento metropolitano di Venezia con l’entroterra veneto, affrontando e risolvendo alla radice il problema ormai secolare della “motorizzazione e del moto ondoso” in un ambiente lagunare fragile e paesisticamente irripetibile, i punti di interscambio e le stazioni presentano il problema di nuove architetture tra acqua e terra, tra apparati tecnologici e singolarità dei luoghi. Il progetto per le stazioni della metropolitana sublagunare diventa così l’occasione per ricollocare al centro la rivendicazione del carattere singolare della città e del suo ambiente, ponendo l’invenzione tecnologica a servizio del ruolo di capitale culturale che la città ha resistenza a rivestire in pieno e della sua dimensione di luogo d’incontro internazionale. L’alternativa di percorso e di mezzo di trasporto suggerita in questa fase di studio è funzionale ad un diverso senso e ruolo del collegamento sublagunare. La scelta di un tracciato cui sono connesse le caratteristiche del mezzo di trasporto- treno o tram- è quindi strettamente correlata ad una precisa idea di città. , architetture”:Gianni Fabbri in :“ Venezia quale modernità- idee per una città capitale. Non si tratta di andare a costruire nuove porte per la città dalla terraferma, scimmiottando quello che si fa nel mondo, ma di misurarsi con una questione impiantata da sempre nella storia di costruzione della città insulare: ridisegnare Venezia nei suoi margini, continuando a tessere quel particolarissimo rapporto tra naturale e artificiale che ha deformato l’idea stessa di pensare alla città insulare. Non c’è spazio naturale più artificiale di quello della laguna veneziana, fatto di fiumi deviati dal loro alveo naturale, tagli di canali, consolidamento di argini, terre emerse e bonificate, e via di seguito. Un’opera, la metropolitana, che per sua natura si sviluppa nelle viscere della città, diventa pretesto per un intervento paesaggistico che si prende cura della superficie “abitabile” della città. Le scelte progettuali sono determinate dall’integrazione e l’unitarietà dei diversi spazi- ipogei e a cielo aperto- che compongono le stazioni. I volumi delle stazioni diventano segni, nodi, nuovi punti di riferimento per la città. La ricerca di una qualità architettonica all’interno delle stazioni riverbera all’esterno, nella ridefinizione degli spazi pubblici, fondamenta in primis. L’unitarietà va perseguita attraverso l’uso omogeneo degli elementi compositivi, dei materiali e dell’illuminazione naturale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/68091
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