Scopo principale di questo studio è raccogliere, selezionare, tradurre, commentare e illustrare i brani più notevoli dei principali trattati, quasi tutti francesi, che tra la seconda metà del Cinquecento e la prima del Settecento definirono e svilupparono la stereotomia, vale a dire la scienza e l’arte del taglio della pietra. Per mezzo delle tecniche messe a punto dai vari trattatisti l’architettura in pietra è compiutamente descritta e, alla lettera, “costruita” in ogni suo più minuto dettaglio. Tali tecniche, infatti, definiscono un vero e proprio algoritmo generatore, per mezzo del quale l’edificio può essere non solo analizzato e verificato in fase di progetto, sia dal punto di vista statico, sia nella sua intrinseca connessione geometrica, ma anche costruito in ogni singola parte — e in luoghi diversi — per poi essere montato in opera. Esiste pertanto una notevole e assai singolare analogia tra la stereotomia e i moderni metodi e strumenti CAD: entrambi, in realtà, mirano essenzialmente alla costruzione di un modello tridimensionale compiuto e connesso, più che alla pura rappresentazione del modello mentale. In tal senso, se la stereotomia ha senz’altro posto le basi della geometria descrittiva — celebre la frase di Lagrange, dopo una lezione di Monge: «Non sapevo di sapere la geometria descrittiva!» —, l’odierna creazione di modelli digitali 3D chiude la parentesi mongiana focalizzandosi, come già la stereotomia, sul punto sostanziale: concepire, modellare e verificare complessivamente e unitariamente l’architettura prima della sua costruzione.
Per la storia della Stereotomia - Geometrie, metodi e costruzioni
TREVISAN, CAMILLO
2011-01-01
Abstract
Scopo principale di questo studio è raccogliere, selezionare, tradurre, commentare e illustrare i brani più notevoli dei principali trattati, quasi tutti francesi, che tra la seconda metà del Cinquecento e la prima del Settecento definirono e svilupparono la stereotomia, vale a dire la scienza e l’arte del taglio della pietra. Per mezzo delle tecniche messe a punto dai vari trattatisti l’architettura in pietra è compiutamente descritta e, alla lettera, “costruita” in ogni suo più minuto dettaglio. Tali tecniche, infatti, definiscono un vero e proprio algoritmo generatore, per mezzo del quale l’edificio può essere non solo analizzato e verificato in fase di progetto, sia dal punto di vista statico, sia nella sua intrinseca connessione geometrica, ma anche costruito in ogni singola parte — e in luoghi diversi — per poi essere montato in opera. Esiste pertanto una notevole e assai singolare analogia tra la stereotomia e i moderni metodi e strumenti CAD: entrambi, in realtà, mirano essenzialmente alla costruzione di un modello tridimensionale compiuto e connesso, più che alla pura rappresentazione del modello mentale. In tal senso, se la stereotomia ha senz’altro posto le basi della geometria descrittiva — celebre la frase di Lagrange, dopo una lezione di Monge: «Non sapevo di sapere la geometria descrittiva!» —, l’odierna creazione di modelli digitali 3D chiude la parentesi mongiana focalizzandosi, come già la stereotomia, sul punto sostanziale: concepire, modellare e verificare complessivamente e unitariamente l’architettura prima della sua costruzione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.