Questo articolo costituisce il mio primo contributo all’interno di una ricerca collettiva sulle “ricadute fisiche delle politiche di welfare state” ed è parte del servizio intitolato «Lo spazio del welfare in Europa» curato con Maria Chiara Tosi. A partire dal riconoscimento della “crisi” delle attuali politiche di welfare ma al contempo del ruolo assai rilevante da esse svolto nella formazione della città contemporanea, il testo giunge a riconoscere alcuni possibili temi progettuali, alcune strategie d’intervento che, lavorando soprattutto sullo spazio “di relazione”, su ciò che tiene insieme le diverse attrezzature esito delle politiche di welfare (scuole, biblioteche, parchi, ospedali, centri civici, impianti sportivi, ecc.), sembrano utili per migliorare “l’abitabilità” dello spazio urbano, inteso quale supporto delle pratiche di cittadinanza.
Città, welfare space, pratiche relazionali: immaginare nuovi eccipienti urbani
MUNARIN, STEFANO
2009-01-01
Abstract
Questo articolo costituisce il mio primo contributo all’interno di una ricerca collettiva sulle “ricadute fisiche delle politiche di welfare state” ed è parte del servizio intitolato «Lo spazio del welfare in Europa» curato con Maria Chiara Tosi. A partire dal riconoscimento della “crisi” delle attuali politiche di welfare ma al contempo del ruolo assai rilevante da esse svolto nella formazione della città contemporanea, il testo giunge a riconoscere alcuni possibili temi progettuali, alcune strategie d’intervento che, lavorando soprattutto sullo spazio “di relazione”, su ciò che tiene insieme le diverse attrezzature esito delle politiche di welfare (scuole, biblioteche, parchi, ospedali, centri civici, impianti sportivi, ecc.), sembrano utili per migliorare “l’abitabilità” dello spazio urbano, inteso quale supporto delle pratiche di cittadinanza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.