La pianificazione d’area vasta è un tema che a più riprese e in forme diverse ha interessato il dibattito italiano. L’importanza degli strumenti d’area, la necessità della loro applicazione come strumenti e politiche di cerniera tra le scale regionale e locale della pianificazione e la loro capacità di introiettare e far propri temi e questioni che difficilmente possono essere trattate ad altra scala, ravvivano a più riprese un interesse che sul tema non ha mai però trovato un vero punto di arrivo. Associata alla questione della scala dell’intervento vi è la questione ambientale e di sostenibilità che orienta molte delle politiche di scala territoriale anche per le indicazioni e direttive che provengono dall’Unione europea. Il saggio affronta e tenta di sviluppare, quindi, e in parallelo la dimensione metropolitana che assume sempre più significato anche per la forma allargata e a bassa densità insediativa assunta dalla città contemporanea e la dimensione ambientale che si impone soprattutto per le implicazioni problematiche che l’ambiente pone. La pianificazione d’area dovrebbe essere strumento e parametro di sostenibilità: le spetterebbe il compito di promuove e contribuire alla costruzione di una dimensione politica e culturale metropolitana nella quale però i principi della sostenibilità sono i cardini ed intorno ai quali far coagulare le scelte di carattere territoriale orientate ad una qualificazione degli spazi del vivere, in una relazione fruttuosa tra ambiente e territorio. La pianificazione d’area può farsi carico e può regolare processi di sviluppo territoriale soprattutto in ambienti complessi come i territori a bassa densità insediativa – esempio trattato nel saggio – innovando profondamente la sua capacità di regolazione e di indirizzo in chiave sostenibile. L’autrice è anche curatrice del numero monografico dedicato alla pianificazione d’area che contiene il saggio stesso.
La pianificazione d’area vasta tra direttive europee ed esperienze
FREGOLENT, LAURA
2006-01-01
Abstract
La pianificazione d’area vasta è un tema che a più riprese e in forme diverse ha interessato il dibattito italiano. L’importanza degli strumenti d’area, la necessità della loro applicazione come strumenti e politiche di cerniera tra le scale regionale e locale della pianificazione e la loro capacità di introiettare e far propri temi e questioni che difficilmente possono essere trattate ad altra scala, ravvivano a più riprese un interesse che sul tema non ha mai però trovato un vero punto di arrivo. Associata alla questione della scala dell’intervento vi è la questione ambientale e di sostenibilità che orienta molte delle politiche di scala territoriale anche per le indicazioni e direttive che provengono dall’Unione europea. Il saggio affronta e tenta di sviluppare, quindi, e in parallelo la dimensione metropolitana che assume sempre più significato anche per la forma allargata e a bassa densità insediativa assunta dalla città contemporanea e la dimensione ambientale che si impone soprattutto per le implicazioni problematiche che l’ambiente pone. La pianificazione d’area dovrebbe essere strumento e parametro di sostenibilità: le spetterebbe il compito di promuove e contribuire alla costruzione di una dimensione politica e culturale metropolitana nella quale però i principi della sostenibilità sono i cardini ed intorno ai quali far coagulare le scelte di carattere territoriale orientate ad una qualificazione degli spazi del vivere, in una relazione fruttuosa tra ambiente e territorio. La pianificazione d’area può farsi carico e può regolare processi di sviluppo territoriale soprattutto in ambienti complessi come i territori a bassa densità insediativa – esempio trattato nel saggio – innovando profondamente la sua capacità di regolazione e di indirizzo in chiave sostenibile. L’autrice è anche curatrice del numero monografico dedicato alla pianificazione d’area che contiene il saggio stesso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.