Nel corso degli ultimi anni, i piani urbanistici sono profondamente mutati. Numerose regioni, sulla scorta della proposta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, hanno promosso una nuova articolazione degli strumenti urbanistici che divide il tradizionale piano regolatore generale nel piano strutturale e nel piano operativo. Al primo sono attribuiti i compiti di definire le grandi scelte strategiche per lo sviluppo fisico e funzionale della città, le invarianti rispetto ad alcuni temi contraddistinti da ampia convergenza e condivisione. E’ il caso, ad esempio, delle decisioni circa le aree di tutela ambientale oppure le opere infrastrutturali di rilievo. Al secondo è invece attributo il ruolo di delineare le scelte legate al breve periodo: nella durata normalmente fissata in cinque anni, l’amministrazione promuove un insieme di progetti che costituisce l’agenda del proprio mandato e che deve essere oggetto di una attenta progettazione sotto il profilo urbanistico e architettonico come dal punto di vista economico e finanziario. Con le leggi di riforma urbanistica, la perequazione è stata nuovamente organizzata tra il piano strutturale e quello operativo con esiti non privi di elementi critici. Il saggio riguarda i diversi modelli che consentono l’articolazione dei contenuti della perequazione tra piano strutturale e operativo: il primo paragrafo evidenzia le fasi della perequazione nel piano tradizionale e rileva i primi modelli affermatisi nel corso degli ultimi anni; sulla base dell’esperienza di due piani paradigmatici, è possibile evidenziare le implicazioni delle prime opzioni individuate; il quarto paragrafo esamina i limiti dei modelli considerati; il quinto, infine, evidenzia come, impiegando norme generali e prive di contenuto di carattere locale e specifico, sia possibile conciliare sviluppo della perequazione e forma strutturale del piano.

Modelli di perequazione tra piano strutturale e operativo

MICELLI, EZIO
2009-01-01

Abstract

Nel corso degli ultimi anni, i piani urbanistici sono profondamente mutati. Numerose regioni, sulla scorta della proposta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, hanno promosso una nuova articolazione degli strumenti urbanistici che divide il tradizionale piano regolatore generale nel piano strutturale e nel piano operativo. Al primo sono attribuiti i compiti di definire le grandi scelte strategiche per lo sviluppo fisico e funzionale della città, le invarianti rispetto ad alcuni temi contraddistinti da ampia convergenza e condivisione. E’ il caso, ad esempio, delle decisioni circa le aree di tutela ambientale oppure le opere infrastrutturali di rilievo. Al secondo è invece attributo il ruolo di delineare le scelte legate al breve periodo: nella durata normalmente fissata in cinque anni, l’amministrazione promuove un insieme di progetti che costituisce l’agenda del proprio mandato e che deve essere oggetto di una attenta progettazione sotto il profilo urbanistico e architettonico come dal punto di vista economico e finanziario. Con le leggi di riforma urbanistica, la perequazione è stata nuovamente organizzata tra il piano strutturale e quello operativo con esiti non privi di elementi critici. Il saggio riguarda i diversi modelli che consentono l’articolazione dei contenuti della perequazione tra piano strutturale e operativo: il primo paragrafo evidenzia le fasi della perequazione nel piano tradizionale e rileva i primi modelli affermatisi nel corso degli ultimi anni; sulla base dell’esperienza di due piani paradigmatici, è possibile evidenziare le implicazioni delle prime opzioni individuate; il quarto paragrafo esamina i limiti dei modelli considerati; il quinto, infine, evidenzia come, impiegando norme generali e prive di contenuto di carattere locale e specifico, sia possibile conciliare sviluppo della perequazione e forma strutturale del piano.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/1622
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact