L’esperienza formativa proposta dal workshop "La Rinascenza di Civita. Materiali e indizi per un progetto" ha portato a misurarsi con un organismo complesso, in cui l’orografia del luogo crea legami sia strutturali che “stilistici” tra frammenti di un sistema fragile ma ancora aggregato. I primi esiti raccolgono e registrano i segni di una cultura materiale di altissimo valore, espressa attraverso tracce di insediamenti di fondazione etrusca e longobarda che nel presente raccontano, con l’immediatezza delle tracce ancora visibili, una vicenda che dal XVII secolo è stata segnata da eventi sismici, demolizioni, fenomeni franosi e ricostruzioni successive avvenute per grande parte con materiali di recupero. La genesi dell’insediamento si qualifica dunque attraverso un processo continuo di sedimentazione e riduzione che assume accezione sia geologica che costruttiva. Il sito si presenta come un insediamento qualificato da una continuità che da naturale diviene artificiale (edificata) in cui il grado di permanenza di ciascuna epoca viene affidato alla consistenza dei frammenti che ne testimoniano il passaggio. Addizione, inclusione, frammentazione, costituiscono i termini che rappresentano il percorso di vita del borgo sorto nella valle dei calanchi. Un processo il cui esito non si manifesta come riduzione dei significati originari, ma come esaltazione delle pluralità fatte di singoli elementi episodici, consegnando allo sguardo un testo le cui parti risultano ricucite, piuttosto che completate, in un’unità che spetta «al totale» e non «all’intero».

«Frammenti». Percezione del palinsesto. Percorsi dell’interpretazione.

DI RESTA, SARA
2012-01-01

Abstract

L’esperienza formativa proposta dal workshop "La Rinascenza di Civita. Materiali e indizi per un progetto" ha portato a misurarsi con un organismo complesso, in cui l’orografia del luogo crea legami sia strutturali che “stilistici” tra frammenti di un sistema fragile ma ancora aggregato. I primi esiti raccolgono e registrano i segni di una cultura materiale di altissimo valore, espressa attraverso tracce di insediamenti di fondazione etrusca e longobarda che nel presente raccontano, con l’immediatezza delle tracce ancora visibili, una vicenda che dal XVII secolo è stata segnata da eventi sismici, demolizioni, fenomeni franosi e ricostruzioni successive avvenute per grande parte con materiali di recupero. La genesi dell’insediamento si qualifica dunque attraverso un processo continuo di sedimentazione e riduzione che assume accezione sia geologica che costruttiva. Il sito si presenta come un insediamento qualificato da una continuità che da naturale diviene artificiale (edificata) in cui il grado di permanenza di ciascuna epoca viene affidato alla consistenza dei frammenti che ne testimoniano il passaggio. Addizione, inclusione, frammentazione, costituiscono i termini che rappresentano il percorso di vita del borgo sorto nella valle dei calanchi. Un processo il cui esito non si manifesta come riduzione dei significati originari, ma come esaltazione delle pluralità fatte di singoli elementi episodici, consegnando allo sguardo un testo le cui parti risultano ricucite, piuttosto che completate, in un’unità che spetta «al totale» e non «all’intero».
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