Nell’ottobre 1625 Urbano VIII ordina di smantellare la copertura del pronao del Pantheon per trarne il bronzo antico delle travi da utilizzare nella fusione di artiglierie. La rimozione delle falde impone la distruzione del campanile medievale impostato su di esse. Nel marzo del successivo 1626 inizia la costruzione di una coppia di torri sulla piattaforma superiore del cosiddetto ‘corpo intermedio’ tra pronao e rotonda. In giugno tuttavia, quando la costruzione dei due nuovi campanili è pressoché conclusa, il pontefice ordina la loro demolizione. Un mese più tardi, in luglio, inizia la costruzione di una seconda coppia di torri che si conclude all’inizio della primavera del 1627. Sono dunque due le coppie di campanili erette sull’attico del Pantheon e la seconda e definitiva trasforma in modo radicale l’architettura della prima. Alla direzione del cantiere è Carlo Maderno, a quel tempo anche Architetto del popolo Romano. Al suo fianco, com’è noto, è Francesco Borromini. Nella documentazione di cantiere è citato anche il nome di Domenico Castelli, autore del disegno in cui per la prima volta le torri definitive sono rappresentate (BAV, Barb.lat. 4409, f. 62r). I documenti menzionano anche Giovan Lorenzo Bernini, la cui responsabilità nel progetto delle due torri, inizialmente data per scontata, era stata infine negata dalla letteratura più recente. Ciò nonostante, sia nella prima che nella seconda versione, quella dei campanili del Pantheon è da ritenere un’architettura senza nome: lo dimostra l’analisi della dettagliata documentazione archivistica e dei disegni di Berlino, Staatliche Museen zu Berlin, Kunstbibliothek, 3828 e di Vienna, Graphische Sammlung Albertina, It. AZ Rom 110 e It. Az Rom 637.

Maderno - Borromini - Bernini. I due progetti per i campanili del Pantheon

CURCIO, GIOVANNA
2014-01-01

Abstract

Nell’ottobre 1625 Urbano VIII ordina di smantellare la copertura del pronao del Pantheon per trarne il bronzo antico delle travi da utilizzare nella fusione di artiglierie. La rimozione delle falde impone la distruzione del campanile medievale impostato su di esse. Nel marzo del successivo 1626 inizia la costruzione di una coppia di torri sulla piattaforma superiore del cosiddetto ‘corpo intermedio’ tra pronao e rotonda. In giugno tuttavia, quando la costruzione dei due nuovi campanili è pressoché conclusa, il pontefice ordina la loro demolizione. Un mese più tardi, in luglio, inizia la costruzione di una seconda coppia di torri che si conclude all’inizio della primavera del 1627. Sono dunque due le coppie di campanili erette sull’attico del Pantheon e la seconda e definitiva trasforma in modo radicale l’architettura della prima. Alla direzione del cantiere è Carlo Maderno, a quel tempo anche Architetto del popolo Romano. Al suo fianco, com’è noto, è Francesco Borromini. Nella documentazione di cantiere è citato anche il nome di Domenico Castelli, autore del disegno in cui per la prima volta le torri definitive sono rappresentate (BAV, Barb.lat. 4409, f. 62r). I documenti menzionano anche Giovan Lorenzo Bernini, la cui responsabilità nel progetto delle due torri, inizialmente data per scontata, era stata infine negata dalla letteratura più recente. Ciò nonostante, sia nella prima che nella seconda versione, quella dei campanili del Pantheon è da ritenere un’architettura senza nome: lo dimostra l’analisi della dettagliata documentazione archivistica e dei disegni di Berlino, Staatliche Museen zu Berlin, Kunstbibliothek, 3828 e di Vienna, Graphische Sammlung Albertina, It. AZ Rom 110 e It. Az Rom 637.
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