Solitamente il collaudo avviene con lo scopo di controllare il contenuto metrico e semantico di disegni al termine di un rilievo appena eseguito, sia per quanto riguarda la scala cartografica che quella architettonica. Ma difficilmente viene adottato nel reperimento di rilievi esistenti, in considerazione di un loro re-utilizzo in un progetto di conservazione o restauro. Spesso, infatti, ci si trova difronte a piante, sezioni e prospetti, realizzati in passato, con metodi e strumenti differenti, e ci si domanda quale sia la loro affidabilità e precisione. Inoltre, nel tentativo di ridurre i costi necessari per un intervento di restauro e conservazione, si riduce al minimo la voce relativa al rilievo, con le conseguenti lacune nel processo conoscitivo dell'architettura in esame. La qualità e la precisione di questi disegni può essere ri-valutata attraverso una fase di collaudo che impiega strumenti analitici già adottati nello studio del contenuto geometrico di cartografie storica: le trasformazioni piane e l’analisi tensoriale. Nel caso delle trasformazioni piane, si tratta di adottare un modello analitico di trasformazione (affine o conforme) che consenta di valutare e confrontare un set di punti ricavati dal rilievo esistente e i loro omologhi rilevati direttamente sull’oggetto. Nel secondo caso, la teoria elastica può fornire importanti informazioni riguardo le differenze geometriche tra due rappresentazioni dello stesso oggetto, ossia tra un disegno “storico” e una serie ridotta di punti rilevati ex novo. Si tratta dunque di ricercare dei parametri di deformazione locale, calcolati in specifiche aree del disegno. Introducendo delle grandezze invarianti e ulteriori trattamenti analitici, si può, in termini quantitativi, offrire una descrizione oggettiva delle alterazioni di un rilievo rispetto ad un altro. Le procedure di verifica di seguito descritte si muovono in questa ottica: non sempre bisogna intervenire con una campagna approfondita di rilievo, ma si possono ridurre le operazioni di campagna a favore di un recupero della documentazione esistente. Tale approccio consente un notevole taglio nelle spese, ma senza dover rinunciare ad una necessaria conoscenza metrica della fabbrica, attraverso una valutazione in termini di precisione degli elaborati già a disposizione. Gli autori, per approfondire lo studio sull’analisi tensoriale , hanno scritto un software che consente non solo il calcolo dei parametri della teoria elastica, ma anche di graficizzarne i contenuti, in considerazione della loro applicazione ai disegni di rilievo.

L’analisi tensoriale per il recupero di disegni e cartografie esistenti

BALLETTI, CATERINA;GUERRA, FRANCESCO
2011-01-01

Abstract

Solitamente il collaudo avviene con lo scopo di controllare il contenuto metrico e semantico di disegni al termine di un rilievo appena eseguito, sia per quanto riguarda la scala cartografica che quella architettonica. Ma difficilmente viene adottato nel reperimento di rilievi esistenti, in considerazione di un loro re-utilizzo in un progetto di conservazione o restauro. Spesso, infatti, ci si trova difronte a piante, sezioni e prospetti, realizzati in passato, con metodi e strumenti differenti, e ci si domanda quale sia la loro affidabilità e precisione. Inoltre, nel tentativo di ridurre i costi necessari per un intervento di restauro e conservazione, si riduce al minimo la voce relativa al rilievo, con le conseguenti lacune nel processo conoscitivo dell'architettura in esame. La qualità e la precisione di questi disegni può essere ri-valutata attraverso una fase di collaudo che impiega strumenti analitici già adottati nello studio del contenuto geometrico di cartografie storica: le trasformazioni piane e l’analisi tensoriale. Nel caso delle trasformazioni piane, si tratta di adottare un modello analitico di trasformazione (affine o conforme) che consenta di valutare e confrontare un set di punti ricavati dal rilievo esistente e i loro omologhi rilevati direttamente sull’oggetto. Nel secondo caso, la teoria elastica può fornire importanti informazioni riguardo le differenze geometriche tra due rappresentazioni dello stesso oggetto, ossia tra un disegno “storico” e una serie ridotta di punti rilevati ex novo. Si tratta dunque di ricercare dei parametri di deformazione locale, calcolati in specifiche aree del disegno. Introducendo delle grandezze invarianti e ulteriori trattamenti analitici, si può, in termini quantitativi, offrire una descrizione oggettiva delle alterazioni di un rilievo rispetto ad un altro. Le procedure di verifica di seguito descritte si muovono in questa ottica: non sempre bisogna intervenire con una campagna approfondita di rilievo, ma si possono ridurre le operazioni di campagna a favore di un recupero della documentazione esistente. Tale approccio consente un notevole taglio nelle spese, ma senza dover rinunciare ad una necessaria conoscenza metrica della fabbrica, attraverso una valutazione in termini di precisione degli elaborati già a disposizione. Gli autori, per approfondire lo studio sull’analisi tensoriale , hanno scritto un software che consente non solo il calcolo dei parametri della teoria elastica, ma anche di graficizzarne i contenuti, in considerazione della loro applicazione ai disegni di rilievo.
2011
9788890313264
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/175290
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