Il saggio si propone un’analisi delle pratiche autoetnografiche di taglio prevalentemente genealogico, privilegiando l’esame di alcuni classici del pensiero etnologico, testi dove la pulsione riflessiva e autoetnografica si manifestano sia in forma esplicita, o tramite scelte stilistiche peculiari, come nel caso di Lévi-Strauss o Crapanzano. Tuttavia, il saggio si interroga sulla possibilità di pensare l’autoetnografia sul terreno delle culture visive, nell’ambito della produzione di materiali filmici di carattere etnografico. Materiali dove la dimensione del soggetto, tatticamente o strategicamente, ai fini del discorso scientifico, si esplicita, oppure si occulta. In questa luce l’analisi delle forme di autobiografia per immagini e di edizione del sé di Lévi-Strauss, o la scelta di Derrida di presentarsi autoetnograficamente in forma esplicita in un film firmato da Safaa Fahti, sono oggetto di indagine nel quadro di un’interrogazione di fondo: la liceità stessa dell’autoetnografia, la sua praticabilità e i suoi limiti nelle pratiche di ricerca sociale.
Titolo: | Chi sono,dove sono, che cosa edito di me(in immagini o in parole) |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2012 |
Rivista: | |
Abstract: | Il saggio si propone un’analisi delle pratiche autoetnografiche di taglio prevalentemente genealogico, privilegiando l’esame di alcuni classici del pensiero etnologico, testi dove la pulsione riflessiva e autoetnografica si manifestano sia in forma esplicita, o tramite scelte stilistiche peculiari, come nel caso di Lévi-Strauss o Crapanzano. Tuttavia, il saggio si interroga sulla possibilità di pensare l’autoetnografia sul terreno delle culture visive, nell’ambito della produzione di materiali filmici di carattere etnografico. Materiali dove la dimensione del soggetto, tatticamente o strategicamente, ai fini del discorso scientifico, si esplicita, oppure si occulta. In questa luce l’analisi delle forme di autobiografia per immagini e di edizione del sé di Lévi-Strauss, o la scelta di Derrida di presentarsi autoetnograficamente in forma esplicita in un film firmato da Safaa Fahti, sono oggetto di indagine nel quadro di un’interrogazione di fondo: la liceità stessa dell’autoetnografia, la sua praticabilità e i suoi limiti nelle pratiche di ricerca sociale. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11578/208100 |
Appare nelle tipologie: | 1.1 Articolo su Rivista |