Riflessione sul ruolo intermedio del governo del territorio (livello provinciale), che va colto, almeno sul piano ideologico, come una “terra di mezzo”: un osservatorio privilegiato che rileva ciò che succede nelle compressioni e depressioni di limiti urbani, percettivi, ecologici, funzionali ed economici di un intero comparto territoriale. Riflessioni sui limiti geografici che sulle carte tecniche sono sempre “linee” o “campiture”, ma sono, nella realtà, aree di “soglia”, ovvero (citando Franco La Cecla) “luoghi dove due identità nello spazio si attestano, […]” E’ proprio in queste “soglie” che gran parte delle riflessioni sulla qualità concettuale e sociale delle infrastrutture trovano riscontro. La “qualità concettuale” di una infrastruttura per la mobilità (termine scomparso dalla normativa sui Lavori Pubblici) è ancora, invece, un importante momento di riflessione per la gestione delle variazioni di densità dei luoghi e della diversa capacità di fruirli. La “qualità concettuale” è, dunque, un'occasione per gestire la soglia tra infrastruttura viaria e contesto ambientale e paesaggistico, dove “si attestano le identità” e “si ribadiscono le differenze”; differenze talora appartenenti al mondo della strada talora appartenenti al mondo della natura.

Una terra di mezzo: l’occasione per gestire la pressione dei limiti.

CULATTI, MICHELE
2011-01-01

Abstract

Riflessione sul ruolo intermedio del governo del territorio (livello provinciale), che va colto, almeno sul piano ideologico, come una “terra di mezzo”: un osservatorio privilegiato che rileva ciò che succede nelle compressioni e depressioni di limiti urbani, percettivi, ecologici, funzionali ed economici di un intero comparto territoriale. Riflessioni sui limiti geografici che sulle carte tecniche sono sempre “linee” o “campiture”, ma sono, nella realtà, aree di “soglia”, ovvero (citando Franco La Cecla) “luoghi dove due identità nello spazio si attestano, […]” E’ proprio in queste “soglie” che gran parte delle riflessioni sulla qualità concettuale e sociale delle infrastrutture trovano riscontro. La “qualità concettuale” di una infrastruttura per la mobilità (termine scomparso dalla normativa sui Lavori Pubblici) è ancora, invece, un importante momento di riflessione per la gestione delle variazioni di densità dei luoghi e della diversa capacità di fruirli. La “qualità concettuale” è, dunque, un'occasione per gestire la soglia tra infrastruttura viaria e contesto ambientale e paesaggistico, dove “si attestano le identità” e “si ribadiscono le differenze”; differenze talora appartenenti al mondo della strada talora appartenenti al mondo della natura.
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