La città contemporanea evidenzia che i processi globali di sviluppo generano maggiori ineguaglianze rispetto al precedente ciclo di urbanizzazione, essendo tali ineguaglianze ben visibili a livello spaziale. Questi fenomeni, a partire dagli anni ’40, erano den documentati attraverso il concetto di metropoli, che esprimeva istanze di sviluppo economico, disegno urbano, integrazione sociale. Questa metropoli non c’è più: al suo posto, sembra esservi una postmetropolis, uno spazio senza limiti e con modelli d’ordine estremamente diversificati, soggetto a continui processi di place-assembling and place-disassembling, con una progressiva perdita di significato di termini quali città, campagna, suburbio. A partire da questo quadro, si avanzano alcune ipotesi: il Veneto non è più conoscibile a partire dai suoi confini amministrativi, sono più rilevanti e visibili le similarità con l’esterno; non ci sono mai state metropoli ma armature urbane diffuse di medie e piccole città, struttura che ha acquisito rilevanza a partire dalla fine degli anni ’60, in concomitanza con modello di sviluppo della piccola impresa; questo modello di sviluppo, appare da tempo non più in azione e immerso in uno spazio di relazioni, che sembrano definire spazi in parte autonomi, e compresenza di forme, modelli, pratiche di organizzazione economica-sociale anche tra loro antitetici, ma anche forti conflittualità. Questi caratteri eterotopici sembrano connotare il ‘Veneto’ non-metropolitano ma forse post-metropolitano.

Processi di regionalizzazione dell’urbano e di post-metropolizzazione nel Veneto centrale

FREGOLENT, LAURA;VETTORETTO, LUCIANO
2015-01-01

Abstract

La città contemporanea evidenzia che i processi globali di sviluppo generano maggiori ineguaglianze rispetto al precedente ciclo di urbanizzazione, essendo tali ineguaglianze ben visibili a livello spaziale. Questi fenomeni, a partire dagli anni ’40, erano den documentati attraverso il concetto di metropoli, che esprimeva istanze di sviluppo economico, disegno urbano, integrazione sociale. Questa metropoli non c’è più: al suo posto, sembra esservi una postmetropolis, uno spazio senza limiti e con modelli d’ordine estremamente diversificati, soggetto a continui processi di place-assembling and place-disassembling, con una progressiva perdita di significato di termini quali città, campagna, suburbio. A partire da questo quadro, si avanzano alcune ipotesi: il Veneto non è più conoscibile a partire dai suoi confini amministrativi, sono più rilevanti e visibili le similarità con l’esterno; non ci sono mai state metropoli ma armature urbane diffuse di medie e piccole città, struttura che ha acquisito rilevanza a partire dalla fine degli anni ’60, in concomitanza con modello di sviluppo della piccola impresa; questo modello di sviluppo, appare da tempo non più in azione e immerso in uno spazio di relazioni, che sembrano definire spazi in parte autonomi, e compresenza di forme, modelli, pratiche di organizzazione economica-sociale anche tra loro antitetici, ma anche forti conflittualità. Questi caratteri eterotopici sembrano connotare il ‘Veneto’ non-metropolitano ma forse post-metropolitano.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
AISRE_Fregolent_Vettoretto.pdf

non disponibili

Tipologia: Documento in Post-print
Licenza: DRM non definito
Dimensione 251.63 kB
Formato Adobe PDF
251.63 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/254819
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact