L’economia italiana sta attraversando la peggiore recessione, per intensità e durata, dal dopoguerra. Anche nell’area centrale ve-neta la crisi sta facendo emergere una nuova domanda di governo del territorio, non più legata ad una fase espansiva, bensì al proble-ma delle possibili destinazioni d’uso di strutture produttive, com-merciali e per il tempo libero abbandonate, della limitazione della crescita edilizia e, più in generale, della transizione verso nuovi mo-delli di sviluppo. Anche se alcuni fenomeni legati a ristrutturazioni aziendali, ri-articolazioni di fasi produttive e delocalizzazioni erano già in atto in epoca pre-crisi, le dismissioni più recenti hanno avuto effetti più visibili e dirompenti. Sono emerse nuove domande: le interminabili distese di capannoni industriali di medio-piccola ta-glia possono essere assunte come possibili indicatori di transizione verso fenomeni post-metropolitani? Queste tendenze si presenta-no come effetti locali di fenomeni globali, partecipano ad un pro-cesso di scale-making determinando cambiamenti di gravitazioni, riarticolazione di assetti gerarchici; decadenza di polarità; forme fi-siche indeterminate, minore qualità degli spazi urbani e territoriali. Il contributo riprende alcune riflessioni sul caso studio di Villorba in provincia di Treviso nell’ambito delle attività di ricerca svolte dal gruppo dell’unità di ricerca dell’Università IUAV di Venezia del PRIN “Territori post-metropolitani come forme urbane emergenti: le sfide della sostenibilità, abitabilità e governabilità”2.

Territori post metropolitani ed effetti della crisi nell’area centrale veneta

Gastaldi, Francesco;Bristot, Ylenia;Stefani, Andrea
2015-01-01

Abstract

L’economia italiana sta attraversando la peggiore recessione, per intensità e durata, dal dopoguerra. Anche nell’area centrale ve-neta la crisi sta facendo emergere una nuova domanda di governo del territorio, non più legata ad una fase espansiva, bensì al proble-ma delle possibili destinazioni d’uso di strutture produttive, com-merciali e per il tempo libero abbandonate, della limitazione della crescita edilizia e, più in generale, della transizione verso nuovi mo-delli di sviluppo. Anche se alcuni fenomeni legati a ristrutturazioni aziendali, ri-articolazioni di fasi produttive e delocalizzazioni erano già in atto in epoca pre-crisi, le dismissioni più recenti hanno avuto effetti più visibili e dirompenti. Sono emerse nuove domande: le interminabili distese di capannoni industriali di medio-piccola ta-glia possono essere assunte come possibili indicatori di transizione verso fenomeni post-metropolitani? Queste tendenze si presenta-no come effetti locali di fenomeni globali, partecipano ad un pro-cesso di scale-making determinando cambiamenti di gravitazioni, riarticolazione di assetti gerarchici; decadenza di polarità; forme fi-siche indeterminate, minore qualità degli spazi urbani e territoriali. Il contributo riprende alcune riflessioni sul caso studio di Villorba in provincia di Treviso nell’ambito delle attività di ricerca svolte dal gruppo dell’unità di ricerca dell’Università IUAV di Venezia del PRIN “Territori post-metropolitani come forme urbane emergenti: le sfide della sostenibilità, abitabilità e governabilità”2.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/256827
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact