Il tema dell’economia circolare può essere affrontato da diverse prospettive, seguendo diverse discipline e trovando soluzioni a diverse scale geografiche. Esplorare in maniera convincente le potenzialità dell’economia circolare a scala locale e particolarmente in contesti urbani, scomoda necessariamente diverse discipline, conoscenze, policy-makers, practioners, attori pubblici e privati e deve rispondere a regolamenti e autorità sovralocali e a trend globali. Le città sono riconosciute come dei veri e propri “buchi neri” per quanto riguarda il consumo di risorse e tendono ad avere dei metabolismi di tipo lineare. I flussi di energia, acqua, alimenti e rifiuti organici che entrano ed escono dalle città offrono un enorme potenziale per soluzioni innovative al fine di chiudere i cicli delle risorse, rendendo la gestione delle risorse stesse più efficiente e decentralizzando i processi. Il successo di questa transizione da sistemi lineari a sistemi circolari non può essere affidato solamente a tradizionali schemi di planning top-down, ma deve necessariamente coinvolgere e favorire la collaborazione tra diverse imprese e stakeholder attivi localmente. Questo paper propone un’analisi di come la città di Amsterdam si sia prefissata l’obiettivo di diventare una delle prime città al mondo a programmare e fondare il proprio futuro sviluppo sulle basi del concetto dell’economia circolare. Nel fare ciò si analizzano i principali documenti che contribuiscono al programma di sostenibilità di Amsterdam fino all’introduzione dei principi dell’economia circolare. Particolare attenzione viene posta ai temi relativi ad energia, acqua e cibo e alle possibili diverse scale di implementazione delle strategie.
I flussi di acqua, energia e cibo nell'economia circolare: il caso di Amsterdam
DALLA FONTANA, MICHELE;MUSCO, FRANCESCO
2017-01-01
Abstract
Il tema dell’economia circolare può essere affrontato da diverse prospettive, seguendo diverse discipline e trovando soluzioni a diverse scale geografiche. Esplorare in maniera convincente le potenzialità dell’economia circolare a scala locale e particolarmente in contesti urbani, scomoda necessariamente diverse discipline, conoscenze, policy-makers, practioners, attori pubblici e privati e deve rispondere a regolamenti e autorità sovralocali e a trend globali. Le città sono riconosciute come dei veri e propri “buchi neri” per quanto riguarda il consumo di risorse e tendono ad avere dei metabolismi di tipo lineare. I flussi di energia, acqua, alimenti e rifiuti organici che entrano ed escono dalle città offrono un enorme potenziale per soluzioni innovative al fine di chiudere i cicli delle risorse, rendendo la gestione delle risorse stesse più efficiente e decentralizzando i processi. Il successo di questa transizione da sistemi lineari a sistemi circolari non può essere affidato solamente a tradizionali schemi di planning top-down, ma deve necessariamente coinvolgere e favorire la collaborazione tra diverse imprese e stakeholder attivi localmente. Questo paper propone un’analisi di come la città di Amsterdam si sia prefissata l’obiettivo di diventare una delle prime città al mondo a programmare e fondare il proprio futuro sviluppo sulle basi del concetto dell’economia circolare. Nel fare ciò si analizzano i principali documenti che contribuiscono al programma di sostenibilità di Amsterdam fino all’introduzione dei principi dell’economia circolare. Particolare attenzione viene posta ai temi relativi ad energia, acqua e cibo e alle possibili diverse scale di implementazione delle strategie.File | Dimensione | Formato | |
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