Alcune norme emanate alla fine degli anni Sessanta rappresentano il punto terminale di un lungo progetto di mobilità a supporto della diffusione di massa dell’autovettura iniziato in Italia nel decennio precedente con la costruzione della rete stradale nazionale. Contemporaneamente, prima all’estero e poi in Italia, è possibile assistere al proliferare di associazioni ed esperienze che rivendicano l’uso della bicicletta come mezzo per la mobilità quotidiana in alternativa all’automobile. Critical-Mass, ciclofficine ed associazioni di categoria hanno rappresentato in questi anni l’occasione per sperimentare dal basso l’uso di standard diversi, basati su una maturata sensibilità per i temi ambientali e di una diffusa domanda di valorizzazione dello spazio pubblico. A partire dalla prospettiva tracciata dai movimenti legati alla bicicletta, possiamo forse chiederci quali sono oggi i limiti per noi inderogabili, i nuovi “bisogni di città” e, di conseguenza, riflettere in termini progettuali su nuovi standard e sul possibile nuovo disegno dello spazio pubblico della mobilità.
Riconquistare lo spazio dell’automobile. Una riflessione sugli spazi della mobilità a cinquant’anni dall’approvazione della legge nazionale sugli standard urbanistici
Fabian, Lorenzo
;Nicosia, Corinna
;Magnabosco, Giacomo
2017-01-01
Abstract
Alcune norme emanate alla fine degli anni Sessanta rappresentano il punto terminale di un lungo progetto di mobilità a supporto della diffusione di massa dell’autovettura iniziato in Italia nel decennio precedente con la costruzione della rete stradale nazionale. Contemporaneamente, prima all’estero e poi in Italia, è possibile assistere al proliferare di associazioni ed esperienze che rivendicano l’uso della bicicletta come mezzo per la mobilità quotidiana in alternativa all’automobile. Critical-Mass, ciclofficine ed associazioni di categoria hanno rappresentato in questi anni l’occasione per sperimentare dal basso l’uso di standard diversi, basati su una maturata sensibilità per i temi ambientali e di una diffusa domanda di valorizzazione dello spazio pubblico. A partire dalla prospettiva tracciata dai movimenti legati alla bicicletta, possiamo forse chiederci quali sono oggi i limiti per noi inderogabili, i nuovi “bisogni di città” e, di conseguenza, riflettere in termini progettuali su nuovi standard e sul possibile nuovo disegno dello spazio pubblico della mobilità.File | Dimensione | Formato | |
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