Le recenti iniziative editoriali di Ombre Corte e di PiGreco hanno recentemente riproposto tre libri scritti da Henri Lefebvre sui temi dell’urbanizzazione e dello spazio, sottraendoli a un oblio che durava all’incirca quaranta anni. Nel 2014 Ombre corte ha riportato nelle librerie il “classico” Le droit à la ville, originariamente scritto da Lefebvre nel 1967 e pubblicato nel 1968, in contemporanea ai moti del maggio francese. Il libro fu tradotto in italiano nel 1970 dall’editore veneziano Marsilio. All’inizio del 2018 Ombre corte ha replicato, pubblicando la traduzione di Espace et politique (suivi de) Le droit à la ville, uscito in Francia nel 1972, tradotto e pubblicato in italiano nel 1976 dalla casa editrice Moizzi e noto sia in Francia, sia in Italia come: Le droit à la ville II / Il diritto alla città II. A metà del 2018 l’editore PiGreco ha ripubblicato (in copia anastatica), l’opus magnum (più di quattrocento pagine) di Lefebvre: La production de l’éspace, uscita in Francia nel 1974 e tradotta nel 1978 in Italia in due volumi sempre dalla casa editrice Moizzi. Si tratta di opere – soprattutto nel caso de La produzione dello spazio – da molto tempo non più disponibili presso le case editrici e difficilmente reperibili. La rinnovata attenzione che queste iniziative hanno suscitato nel nostro paese è una buona occasione per considerare brevemente – e specificamente in ambito italiano – alcune questioni riguardanti: (i) la conoscenza della vita e dell’opera di un autore la cui rilevanza scientifica e intellettuale è oggettivamente sottovalutata e spesso misconosciuta; (ii) la ricezione passata e presente (in Italia) del pensiero lefebvriano all’interno dei diversi ambiti in cui alcune sue tesi hanno iniziato a (ri)circolare; (iii) certi limiti ed eccessi nell’appropriazione recente di alcune tesi lefebvriane.
Lefebvre e l'equivoco della partecipazione : note sulle recenti riedizioni dei libri di Henri Lefebvre
Borelli, Guido
2019-01-01
Abstract
Le recenti iniziative editoriali di Ombre Corte e di PiGreco hanno recentemente riproposto tre libri scritti da Henri Lefebvre sui temi dell’urbanizzazione e dello spazio, sottraendoli a un oblio che durava all’incirca quaranta anni. Nel 2014 Ombre corte ha riportato nelle librerie il “classico” Le droit à la ville, originariamente scritto da Lefebvre nel 1967 e pubblicato nel 1968, in contemporanea ai moti del maggio francese. Il libro fu tradotto in italiano nel 1970 dall’editore veneziano Marsilio. All’inizio del 2018 Ombre corte ha replicato, pubblicando la traduzione di Espace et politique (suivi de) Le droit à la ville, uscito in Francia nel 1972, tradotto e pubblicato in italiano nel 1976 dalla casa editrice Moizzi e noto sia in Francia, sia in Italia come: Le droit à la ville II / Il diritto alla città II. A metà del 2018 l’editore PiGreco ha ripubblicato (in copia anastatica), l’opus magnum (più di quattrocento pagine) di Lefebvre: La production de l’éspace, uscita in Francia nel 1974 e tradotta nel 1978 in Italia in due volumi sempre dalla casa editrice Moizzi. Si tratta di opere – soprattutto nel caso de La produzione dello spazio – da molto tempo non più disponibili presso le case editrici e difficilmente reperibili. La rinnovata attenzione che queste iniziative hanno suscitato nel nostro paese è una buona occasione per considerare brevemente – e specificamente in ambito italiano – alcune questioni riguardanti: (i) la conoscenza della vita e dell’opera di un autore la cui rilevanza scientifica e intellettuale è oggettivamente sottovalutata e spesso misconosciuta; (ii) la ricezione passata e presente (in Italia) del pensiero lefebvriano all’interno dei diversi ambiti in cui alcune sue tesi hanno iniziato a (ri)circolare; (iii) certi limiti ed eccessi nell’appropriazione recente di alcune tesi lefebvriane.File | Dimensione | Formato | |
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