Tra le caratteristiche degli studi urbani prodotti in ambito nazionale vi è sicuramente la cronica mancanza di interesse nei confronti del settore del real estate. Trattate come aspetti marginali e parassitari dei processi di trasformazione urbana, le vicende del mondo immobiliare sembrano attirare l’interesse di due ben distinti destinatari: i professional che se ne occupano direttamente all'interno di policy community altamente specializzate e l’opinione pubblica, periodicamente sollecitata delle inchieste scandalistiche (in genere titolate con scarsa fantasia: «Le mani sulla città» o altre parafrasi), che sollevano l’indignazione nei confronti dell’ennesimo episodio di predatorismo speculativo. Lo spazio critico disponibile agli studiosi sociali, stretto tra la domanda/offerta di competenze professionali in un settore in grande sviluppo e le inchieste dei tribuni mediatici che gettano in pasto alla società civile l’ennesimo episodio di ‘malaffare edilizio’, si riduce – per usare un eufemismo – a ben poca cosa. Il libro di Moini e D'Albergo è un importante contributo alla riduzione di questa carenza conoscitiva

Roma: il secondo circuito del capitale all’opera

guido borelli
2016-01-01

Abstract

Tra le caratteristiche degli studi urbani prodotti in ambito nazionale vi è sicuramente la cronica mancanza di interesse nei confronti del settore del real estate. Trattate come aspetti marginali e parassitari dei processi di trasformazione urbana, le vicende del mondo immobiliare sembrano attirare l’interesse di due ben distinti destinatari: i professional che se ne occupano direttamente all'interno di policy community altamente specializzate e l’opinione pubblica, periodicamente sollecitata delle inchieste scandalistiche (in genere titolate con scarsa fantasia: «Le mani sulla città» o altre parafrasi), che sollevano l’indignazione nei confronti dell’ennesimo episodio di predatorismo speculativo. Lo spazio critico disponibile agli studiosi sociali, stretto tra la domanda/offerta di competenze professionali in un settore in grande sviluppo e le inchieste dei tribuni mediatici che gettano in pasto alla società civile l’ennesimo episodio di ‘malaffare edilizio’, si riduce – per usare un eufemismo – a ben poca cosa. Il libro di Moini e D'Albergo è un importante contributo alla riduzione di questa carenza conoscitiva
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