La fase finale dell’intervento sul portale maggiore interno della basilica marciana è stata dedicata la consolidamento e alla pulitura del mosaico che si conserva nel catino sommitale, dove spicca la figura di Marco, realizzata nel 1545 dai fratelli Francesco e Valerio Zuccato. L’Evangelista si mostra in veste vescovile: tale vestizione, nel sottolineare la funzione pastorale di Marco, intende proclamare una dignità pari a quella del Patriarcato della chiesa marciana, al tempo cappella palatina dotata di un proprio capitolo di canonici che seguiva l’antico rito patriarchino. Le superfici mosaicate del catino soffrivano di vasti distacchi, dovuti essenzialmente alle subflorescenze saline che, accumulandosi in profondità avevano nel corso del tempo condotto alla separazione degli strati di malta d’allettamento, tra loro o anche dall’ossatura muraria. Un’indagine magnetometrica ha segnalato la presenza di una fitta serie di ritenute metalliche, costituita da oltre cinquecento chiodi di rame provvisti di ampie teste, conficcati nel paramento murario e inglobati nello strato di scalette di sottofondo. Si tratta di un’avvertenza mirata a garantire una superiore stabilità dell’opera musiva, rendendola capace reggersi sulla parete anche in presenza di fenomeni di distacco. L’operazione di consolidamento, stante tale rassicurante condizione, si è pertanto limitata al solo riempimento dei vuoti creatisi tra l’uno e l’altro strato di allettamento o tra gli allettamenti e la muratura, iniettando un composto di calce mescolata con sottili polveri carbonatiche e laterizie. Al consolidamento è seguita una blanda pulitura delle superfici musive con carbonato d’ammonio. Preceduto e accompagnato da i consueti rilievi, indagini e mappature, il restauro del mosaico del catino, è stato eseguito tra il gennaio e il dicembre del 2017.

L'intervento sul catino del portale maggiore

Piana, Mario
2018-01-01

Abstract

La fase finale dell’intervento sul portale maggiore interno della basilica marciana è stata dedicata la consolidamento e alla pulitura del mosaico che si conserva nel catino sommitale, dove spicca la figura di Marco, realizzata nel 1545 dai fratelli Francesco e Valerio Zuccato. L’Evangelista si mostra in veste vescovile: tale vestizione, nel sottolineare la funzione pastorale di Marco, intende proclamare una dignità pari a quella del Patriarcato della chiesa marciana, al tempo cappella palatina dotata di un proprio capitolo di canonici che seguiva l’antico rito patriarchino. Le superfici mosaicate del catino soffrivano di vasti distacchi, dovuti essenzialmente alle subflorescenze saline che, accumulandosi in profondità avevano nel corso del tempo condotto alla separazione degli strati di malta d’allettamento, tra loro o anche dall’ossatura muraria. Un’indagine magnetometrica ha segnalato la presenza di una fitta serie di ritenute metalliche, costituita da oltre cinquecento chiodi di rame provvisti di ampie teste, conficcati nel paramento murario e inglobati nello strato di scalette di sottofondo. Si tratta di un’avvertenza mirata a garantire una superiore stabilità dell’opera musiva, rendendola capace reggersi sulla parete anche in presenza di fenomeni di distacco. L’operazione di consolidamento, stante tale rassicurante condizione, si è pertanto limitata al solo riempimento dei vuoti creatisi tra l’uno e l’altro strato di allettamento o tra gli allettamenti e la muratura, iniettando un composto di calce mescolata con sottili polveri carbonatiche e laterizie. Al consolidamento è seguita una blanda pulitura delle superfici musive con carbonato d’ammonio. Preceduto e accompagnato da i consueti rilievi, indagini e mappature, il restauro del mosaico del catino, è stato eseguito tra il gennaio e il dicembre del 2017.
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