L’obiettivo di questo contributo è recuperare sei significative esperienze espositive degli anni ottanta che in modi diversi hanno saputo impostare domande centrali sullo statuto culturale della moda nel suo confronto con la macchina espositiva e con il museo: "1922-1943: Vent’anni di moda italiana" curata da Grazietta Butazzi a Milano nel 1980; "Intimate architecture: Contemporary clothing design" curata da Susan Sidlauskas alla Hayden Gallery del Massachusetts Instituite of Technology nel 1982; "Conseguenze impreviste: Moda" curata da Rossana Bossaglia a Prato nel 1982; "Yves Saint Laurent" curata da Diana Vreeland a New York nel 1983; "Il genio antipatico: Creatività e tecnologia della moda italiana 1951-1983" curata da Pia Soli a Roma nel 1984; "Gianni Versace: L’abito per pensare" a cura di Nicoletta Bocca e Chiara Buss a Milano nel 1989. L’analisi di queste mostre permette di raccontare gli anni ottanta come decennio fondamentale non solo per la messa a punto dell’oggetto “mostra di moda”, ma soprattutto per la definizione della moda stessa, attraverso la messa a fuoco di temi e questioni come: la ricostruzione della sua storia; la conservazione degli oggetti; l’autorialità; lo statuto disciplinare della moda nel suo confronto con il design, l’architettura, l’arte; il progetto di moda svolto nei suoi elementi costitutivi; il problema delle pratiche espositive culturali e museali nel loro confronto con le forme commerciali di display.

Moda, curatela, museo: un dibattito lungo un decennio, un decennio lungo quarant’anni

Monti, Gabriele
2019-01-01

Abstract

L’obiettivo di questo contributo è recuperare sei significative esperienze espositive degli anni ottanta che in modi diversi hanno saputo impostare domande centrali sullo statuto culturale della moda nel suo confronto con la macchina espositiva e con il museo: "1922-1943: Vent’anni di moda italiana" curata da Grazietta Butazzi a Milano nel 1980; "Intimate architecture: Contemporary clothing design" curata da Susan Sidlauskas alla Hayden Gallery del Massachusetts Instituite of Technology nel 1982; "Conseguenze impreviste: Moda" curata da Rossana Bossaglia a Prato nel 1982; "Yves Saint Laurent" curata da Diana Vreeland a New York nel 1983; "Il genio antipatico: Creatività e tecnologia della moda italiana 1951-1983" curata da Pia Soli a Roma nel 1984; "Gianni Versace: L’abito per pensare" a cura di Nicoletta Bocca e Chiara Buss a Milano nel 1989. L’analisi di queste mostre permette di raccontare gli anni ottanta come decennio fondamentale non solo per la messa a punto dell’oggetto “mostra di moda”, ma soprattutto per la definizione della moda stessa, attraverso la messa a fuoco di temi e questioni come: la ricostruzione della sua storia; la conservazione degli oggetti; l’autorialità; lo statuto disciplinare della moda nel suo confronto con il design, l’architettura, l’arte; il progetto di moda svolto nei suoi elementi costitutivi; il problema delle pratiche espositive culturali e museali nel loro confronto con le forme commerciali di display.
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