Nell’ultimo trentennio la moda ha subito notevoli cambiamenti che ne hanno modificato tanto le pratiche di ideazione quanto quelle di produzione, rimettendo in discussione il ruolo del progettista. Sul finire degli anni Novanta la figura dello stilista ha ceduto il posto al fashion designer e all’attuale direttore creativo, che spesso si fa carico di reinterpretare l’immagine storicizzata di un brand. In questo contesto, parlare di disegno di progetto significa confrontarsi con un universo complesso all’interno del quale la consueta rappresentazione del figurino in molti casi scompare, ma rimane una costante per la Couture. Tuttavia, se si esclude la manualistica di settore, pochissime sono le pubblicazioni che affrontano in maniera rigorosa il disegno di design della moda, sebbene il progetto di un abito non si limiti al solo tracciamento piano del figurino (Davies 2010; Davies 2009: Rothman 2016; Borrelli 2008). Il paper indaga le metodologie e i diversi significati della moltitudine di immagini e modelli, capaci di tradurre l’immaginario insito nella costruzione di una collezione di alta moda. Spesso si tratta di elaborazioni grafiche che ibridano le tecniche tradizionali del disegno – con quelle della modellazione digitale, della prototipazione rapida ecc. – ma possono raccontare l’intero processo, a partire dalla fase di ideazione sino a giungere alla realizzazione dei prototipi. La metodologia adottata intreccia i fashion studies con le teorie e i metodi propri della disciplina della rappresentazione, anche attraverso l’utilizzo di casi studio a cura dell’autore, per rintracciare analogie e disparità fra intenzioni di progetto e loro messa in essere nei prodotti finali. Gli obiettivi della ricerca riguardano la sistematizzazione di un complesso di azioni progettuali che afferiscono tutte al Disegno, registrando opposte tendenze nel concepire l’abito: da una parte il mondo occidentale lo traccia in bidimensione per raggiungere la vestibilità, dall’altra quello orientale compie un’operazione di modellazione diretta su manichino, per derivarne il cartamodello piano. In entrambi i casi si dimostra che la moda, ancor prima di progettare abiti e accessori, ha sempre progettato i corpi che li devono indossare. __________________________ During the last thirty years, fashion has undergone significant changes that modified both ideation processes and production practices, calling into question the role of the designer. In the late nineties, the figure of the “stilista” has been substituted first by the fashion designer and lately by the creative director, who often reinterprets the historicized image of a brand. In this context, talking about design drawing means to relate with a complex universe within which the usual representation of the croquis in many cases disappears, while at the same time remaining a constant for the Couture. However, with the exception of industry manuals, very few publications deal rigorously with drawing in fashion design, although designing a garment is not limited to just the planar tracing of a croquis (Davies 2010; Davies 2009: Rothman 2016; Borrelli 2008). The paper investigates the methodologies and the different meanings of the many images and models that aim at translating the imaginary belonging to the construction of a ‘haute couture’ collection. They are often graphic elaborations that hybridize traditional drawing techniques with those of 3D modelling, rapid prototyping, etc.; but at the same time they are to tell the whole process, starting from the ideation phase up to the realization of the prototypes. The chosen methodology interweaves fashion studies with theories and methods of the discipline of representation, also through case studies produced by the author, in order to trace similarities and diversities between design intentions and their implementation in the final products. The research objectives concern the systematization of a set of design actions, all about Drawing, which record opposing trends in conception of the outfit: on the one hand, the western world traces it in two dimensions in order to achieve wearability; on the other, the eastern carries out an operation of direct modelling upon a mannequin, to obtain the flat pattern. In both cases, it is demonstrated that fashion design, even before designing garments and accessories, has always designed the human bodies that have to wear them.

Immagini e Immaginari di Moda. Il disegno della divisa perfetta = Images and Imageries of Fashion. Drawing the perfect Uniform

Ciammaichella, Massimiliano
2019-01-01

Abstract

Nell’ultimo trentennio la moda ha subito notevoli cambiamenti che ne hanno modificato tanto le pratiche di ideazione quanto quelle di produzione, rimettendo in discussione il ruolo del progettista. Sul finire degli anni Novanta la figura dello stilista ha ceduto il posto al fashion designer e all’attuale direttore creativo, che spesso si fa carico di reinterpretare l’immagine storicizzata di un brand. In questo contesto, parlare di disegno di progetto significa confrontarsi con un universo complesso all’interno del quale la consueta rappresentazione del figurino in molti casi scompare, ma rimane una costante per la Couture. Tuttavia, se si esclude la manualistica di settore, pochissime sono le pubblicazioni che affrontano in maniera rigorosa il disegno di design della moda, sebbene il progetto di un abito non si limiti al solo tracciamento piano del figurino (Davies 2010; Davies 2009: Rothman 2016; Borrelli 2008). Il paper indaga le metodologie e i diversi significati della moltitudine di immagini e modelli, capaci di tradurre l’immaginario insito nella costruzione di una collezione di alta moda. Spesso si tratta di elaborazioni grafiche che ibridano le tecniche tradizionali del disegno – con quelle della modellazione digitale, della prototipazione rapida ecc. – ma possono raccontare l’intero processo, a partire dalla fase di ideazione sino a giungere alla realizzazione dei prototipi. La metodologia adottata intreccia i fashion studies con le teorie e i metodi propri della disciplina della rappresentazione, anche attraverso l’utilizzo di casi studio a cura dell’autore, per rintracciare analogie e disparità fra intenzioni di progetto e loro messa in essere nei prodotti finali. Gli obiettivi della ricerca riguardano la sistematizzazione di un complesso di azioni progettuali che afferiscono tutte al Disegno, registrando opposte tendenze nel concepire l’abito: da una parte il mondo occidentale lo traccia in bidimensione per raggiungere la vestibilità, dall’altra quello orientale compie un’operazione di modellazione diretta su manichino, per derivarne il cartamodello piano. In entrambi i casi si dimostra che la moda, ancor prima di progettare abiti e accessori, ha sempre progettato i corpi che li devono indossare. __________________________ During the last thirty years, fashion has undergone significant changes that modified both ideation processes and production practices, calling into question the role of the designer. In the late nineties, the figure of the “stilista” has been substituted first by the fashion designer and lately by the creative director, who often reinterprets the historicized image of a brand. In this context, talking about design drawing means to relate with a complex universe within which the usual representation of the croquis in many cases disappears, while at the same time remaining a constant for the Couture. However, with the exception of industry manuals, very few publications deal rigorously with drawing in fashion design, although designing a garment is not limited to just the planar tracing of a croquis (Davies 2010; Davies 2009: Rothman 2016; Borrelli 2008). The paper investigates the methodologies and the different meanings of the many images and models that aim at translating the imaginary belonging to the construction of a ‘haute couture’ collection. They are often graphic elaborations that hybridize traditional drawing techniques with those of 3D modelling, rapid prototyping, etc.; but at the same time they are to tell the whole process, starting from the ideation phase up to the realization of the prototypes. The chosen methodology interweaves fashion studies with theories and methods of the discipline of representation, also through case studies produced by the author, in order to trace similarities and diversities between design intentions and their implementation in the final products. The research objectives concern the systematization of a set of design actions, all about Drawing, which record opposing trends in conception of the outfit: on the one hand, the western world traces it in two dimensions in order to achieve wearability; on the other, the eastern carries out an operation of direct modelling upon a mannequin, to obtain the flat pattern. In both cases, it is demonstrated that fashion design, even before designing garments and accessories, has always designed the human bodies that have to wear them.
2019
9788849237627
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/279676
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