ARCHITETTURE E SPAZI DI SOTTOVIA. Le strade sopraelevate, nella stratificazione della città, producono spesso luoghi singolari dove si reinventa la fruizione del corpo stesso dell’infrastruttura e del suolo coperto. Se dalle utopie di inizio XX secolo agli scenari degli anni ’60 si riscontrano varie proposte di trasfigurazione dei corpi stradali sopraelevati in contenitori lineari di città, dalla fine del secolo scorso sono invece diversi i casi di trasformazione dei suoli coperti dai viadotti in architetture e spazi urbani che interpretano la complessità delle aree residuali e dei vuoti determinati dalle costruzioni infrastrutturali. In queste pagine l’attenzione si concentra sullo spazio delineato dal volume di viadotti stradali o ferroviari, elementi che indipendentemente dall’uso della parte superiore dell’impalcato, trasformano il suolo della città di sotto definendo per essi potenzialità d’uso che assimilino i caratteri della struttura costruita anche se estranea alle logiche insediative dell’intorno. Nel corpo di quelle strade si generano parchi, luoghi urbani, architetture e spazi altri capaci di invertire alcune relazioni interno-esterno e innestare dispositivi di mediazione tra i diversi piani della città. __________________________________ ARCHITECTURE AND SPACES UNDER THE ROAD. The elevated streets often produce singular places in the stratification of the city, where the use of the infrastructural body and the covered ground is reinvented. If since the utopias of the early 20th century up to the scenarios of the 1960s there are various proposals of transfiguration of elevated road bodies in linear city containers, from the end of the last century, there have been several cases of transformation of those grounds covered by viaducts, in architectures and urban spaces that interpret, in their complexity, the residual areas and voids caused by the infrastructural constructions. In these pages the focus is on the space delineated by the volume of road or rail viaducts, elements that, regardless of the use of the upper level, transform the soil of the city below by defining for them potential uses that assimilates the characters of the structure built even if not related to the settlement context. In the body of those streets parks, urban places, architectures and other spaces are generated, capable of reversing some internal-external relationships and engaging mediation devices between the different levels of the city.

Architetture e spazi di sottovia = Architecture and Spaces Under the Road

Vanore, Margherita
2019-01-01

Abstract

ARCHITETTURE E SPAZI DI SOTTOVIA. Le strade sopraelevate, nella stratificazione della città, producono spesso luoghi singolari dove si reinventa la fruizione del corpo stesso dell’infrastruttura e del suolo coperto. Se dalle utopie di inizio XX secolo agli scenari degli anni ’60 si riscontrano varie proposte di trasfigurazione dei corpi stradali sopraelevati in contenitori lineari di città, dalla fine del secolo scorso sono invece diversi i casi di trasformazione dei suoli coperti dai viadotti in architetture e spazi urbani che interpretano la complessità delle aree residuali e dei vuoti determinati dalle costruzioni infrastrutturali. In queste pagine l’attenzione si concentra sullo spazio delineato dal volume di viadotti stradali o ferroviari, elementi che indipendentemente dall’uso della parte superiore dell’impalcato, trasformano il suolo della città di sotto definendo per essi potenzialità d’uso che assimilino i caratteri della struttura costruita anche se estranea alle logiche insediative dell’intorno. Nel corpo di quelle strade si generano parchi, luoghi urbani, architetture e spazi altri capaci di invertire alcune relazioni interno-esterno e innestare dispositivi di mediazione tra i diversi piani della città. __________________________________ ARCHITECTURE AND SPACES UNDER THE ROAD. The elevated streets often produce singular places in the stratification of the city, where the use of the infrastructural body and the covered ground is reinvented. If since the utopias of the early 20th century up to the scenarios of the 1960s there are various proposals of transfiguration of elevated road bodies in linear city containers, from the end of the last century, there have been several cases of transformation of those grounds covered by viaducts, in architectures and urban spaces that interpret, in their complexity, the residual areas and voids caused by the infrastructural constructions. In these pages the focus is on the space delineated by the volume of road or rail viaducts, elements that, regardless of the use of the upper level, transform the soil of the city below by defining for them potential uses that assimilates the characters of the structure built even if not related to the settlement context. In the body of those streets parks, urban places, architectures and other spaces are generated, capable of reversing some internal-external relationships and engaging mediation devices between the different levels of the city.
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