Giulio Romano è uno dei protagonisti della scena artistica e architettonica nell'Italia del primo Cinquecento, grande innovatore e straordinario conoscitore dei monumenti dell'antichità. L'edificio nel quale soprattutto si esplica la sua capacità di imitare innovando è senza dubbio palazzo Te a Mantova, dove i caratteri principali dell'architettura sono la varietà e la metamorfosi. Palazzo Te è anche una macchina prospettica, un'architettura pensata da un pittore architetto in funzione della visione. Questo libro riporta per la prima volta all'attenzione i raffinati espedienti illusionistici messi in opera da Giulio, i loro modelli e qualche sorprendente derivazione, come una delle architetture progettate da Pieter Paul Rubens, artista di corte dei Gonzaga nei primi anni del XVII secolo. In particolare l'analisi si concentra sul dispositivo visivo realizzato lungo l'asse di attraversamento dell'edificio. Grazie all'esame di uno dei disegni inediti fatti eseguire intorno al 1770 da Lord Bute, che mostra significative differenze fra le quote delle diverse parti della villa gonzaghesca, e allo studio dei raffinati espedienti messi in opera nella loggia di Davide. Studio effettuato con l'ausilio di aggiornate tecnologie di rilievo.
Metamorfosi e ‘maraviglia’ : Giulio Romano a palazzo Te
Bulgarelli, Massimo
2019-01-01
Abstract
Giulio Romano è uno dei protagonisti della scena artistica e architettonica nell'Italia del primo Cinquecento, grande innovatore e straordinario conoscitore dei monumenti dell'antichità. L'edificio nel quale soprattutto si esplica la sua capacità di imitare innovando è senza dubbio palazzo Te a Mantova, dove i caratteri principali dell'architettura sono la varietà e la metamorfosi. Palazzo Te è anche una macchina prospettica, un'architettura pensata da un pittore architetto in funzione della visione. Questo libro riporta per la prima volta all'attenzione i raffinati espedienti illusionistici messi in opera da Giulio, i loro modelli e qualche sorprendente derivazione, come una delle architetture progettate da Pieter Paul Rubens, artista di corte dei Gonzaga nei primi anni del XVII secolo. In particolare l'analisi si concentra sul dispositivo visivo realizzato lungo l'asse di attraversamento dell'edificio. Grazie all'esame di uno dei disegni inediti fatti eseguire intorno al 1770 da Lord Bute, che mostra significative differenze fra le quote delle diverse parti della villa gonzaghesca, e allo studio dei raffinati espedienti messi in opera nella loggia di Davide. Studio effettuato con l'ausilio di aggiornate tecnologie di rilievo.File | Dimensione | Formato | |
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