Coltivare una visione. La crisi dei confini e il fare dinamico e inquieto della ricerca in design

Se il design è così pervasivo, se la progettualità è così diffusa, qual è la particolare competenza della pratica disciplinare del design? Come può un ricercatore che si occupa di design contribuire allo sviluppo della conoscenza, “se tutto è design”? Sono tre le dimensioni che ne connotano l’attività, senza un ordine gerarchico: forma, funzione, e senso. Cos’è oggi progetto nell’era della post-metropoli, della crisi della produzione industriale, della devastazione dell’ambiente, nel periodo della rottura degli argini, della crisi dei confini (materiali e immateriali)? Il progetto ha ancora una direzione di sviluppo inserito in un sistema che tende a espandersi sempre più, che ha perso definitezza? La riflessione prende in esame alcuni aspetti : estetica vs etica (qualità formale – qualità politica); dare forma vs problem solving; serialità vs unicità; qualità vs quantità; materiale vs immateriale; conoscenza vs competenza; disciplina vs in-disciplina; teoria vs pratica pratiche vs politiche; autorialità vs partecipazione.