Dal 9 al 13 luglio 2019 si è tenuta la Conferenza annuale dell’Associazione delle scuole di Planning europee (AESOP), evento di rilevanza internazionale per temi e provenienza dei partecipanti. La conferenza si è concentrata sul tema del planning “per” la transizione ma anche “nella” transizione. Si è ritenuto infatti che lo specifico momento storico che stiamo attraversando e le sfide che la città contemporanea affronta fosse lo scenario di riferimento dal quale partire per dare modo ad una comunità scientifica molto allargata e fatta di ricercatori, planners, architetti, policy makers, portatori di interessi e attivisti sociali di confrontarsi sulla dimensione e la portata dei fenomeni incorso, sul ruolo che la disciplina ha e può assumere oltre che sulla definizione di strumenti adeguati a cogliere ed affrontare tali fenomeni. Catastrofi naturali dovute agli impatti del cambiamento climatico, crisi ecologiche, disordini socioeconomici in crescita, migrazioni, fratture politiche tra cui un aumento delle fazioni di destra, ambiziosi lavori pubblici e mega-progetti, richiedono nuove capacità nel gestire tali gruppi individuali e multipli di cambiamenti così impegnativi e profondi. La “transizione”come condizione strutturale attraversa città e territori a livello internazionale anche se con modalità e impatti diversi, pervadendo le società nel loro complesso, ed esprimendo una domanda di soluzioni alternative sia a livello locale che globale, di forme di pianificazione forse nuove e capaci di gestire condizioni urbane e ambientali molto mutate. La velocità del cambiamento inoltre impone a decisori pubblici e ad istituzioni di sapere rispondere a situazioni complesse in tempi celeri e con scelte capaci di individuare soluzioni adeguate grazie anche all’uso di strumenti di programmazione e pianificazione.Tale strumentazione appare non sempre adeguata se non obsoleta ma anche le strutture teoriche esistenti, i concetti, le capacità cognitive e gli approcci risultano talvolta inefficaci.

Planning for transition : La conferenza AESOP 2019

fregolent laura
;
musco francesco
2019-01-01

Abstract

Dal 9 al 13 luglio 2019 si è tenuta la Conferenza annuale dell’Associazione delle scuole di Planning europee (AESOP), evento di rilevanza internazionale per temi e provenienza dei partecipanti. La conferenza si è concentrata sul tema del planning “per” la transizione ma anche “nella” transizione. Si è ritenuto infatti che lo specifico momento storico che stiamo attraversando e le sfide che la città contemporanea affronta fosse lo scenario di riferimento dal quale partire per dare modo ad una comunità scientifica molto allargata e fatta di ricercatori, planners, architetti, policy makers, portatori di interessi e attivisti sociali di confrontarsi sulla dimensione e la portata dei fenomeni incorso, sul ruolo che la disciplina ha e può assumere oltre che sulla definizione di strumenti adeguati a cogliere ed affrontare tali fenomeni. Catastrofi naturali dovute agli impatti del cambiamento climatico, crisi ecologiche, disordini socioeconomici in crescita, migrazioni, fratture politiche tra cui un aumento delle fazioni di destra, ambiziosi lavori pubblici e mega-progetti, richiedono nuove capacità nel gestire tali gruppi individuali e multipli di cambiamenti così impegnativi e profondi. La “transizione”come condizione strutturale attraversa città e territori a livello internazionale anche se con modalità e impatti diversi, pervadendo le società nel loro complesso, ed esprimendo una domanda di soluzioni alternative sia a livello locale che globale, di forme di pianificazione forse nuove e capaci di gestire condizioni urbane e ambientali molto mutate. La velocità del cambiamento inoltre impone a decisori pubblici e ad istituzioni di sapere rispondere a situazioni complesse in tempi celeri e con scelte capaci di individuare soluzioni adeguate grazie anche all’uso di strumenti di programmazione e pianificazione.Tale strumentazione appare non sempre adeguata se non obsoleta ma anche le strutture teoriche esistenti, i concetti, le capacità cognitive e gli approcci risultano talvolta inefficaci.
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