Nell’epoca della rinuncia da parte dell’architettura al confronto tra progetto e contesto a favore dell’oggetto autonomo come rispecchiamento del valore globale del funzionalismo e della tecnica, permane in una parte del mondo accademico, in particolare in Italia, l’impegno verso il dialogo coi siti. Nonostante i diversi approcci e metodologie d’insegnamento, i formati temporali e organizzativi dei laboratori e dei workshop intensivi, il confronto coi territori resta al centro della didattica della progettazione. La resistenza alla decontestualizzazione dell’architettura attraverso la pratica dell’inscindibilità tra progetto, sue finalità e diversità dei siti non è quindi un dato astratto, ma un raggiungimento che presuppone una struttura didattica fondata sul rapporto con la realtà. La coincidenza tra contesto, forma e contenuto dell’architettura intesa come irrinunciabile pratica sociale, può essere trasmessa a livello didattico primariamente attraverso la risposta ad un programma e alle aspirazioni di un contesto sociale specifico, mediante la rilettura orientata dell’archè di un sito iscritta nella stratificazione delle sue tracce, nella specificità originaria e nell’inevitabilità dei suoi materiali, condizioni di un’idea di identità essenzialmente europea: necessario ed infinito nesso tra ciò che è antico e si è ricostruito sulla permanenza dei propri fondamenti e la condizione presente, modificabile attraverso il progetto e i suoi tracés régulateurs. L’arcipelago Europa come contesto territoriale rappresenta ancora la scuola dei fondamenti del fare architettura, punto certo che si confronta con una nuova materia infinita, ma specifica. Esso ricolloca il senso della possibilità dell’opera -come un progetto reale- secondo uno specifico principio metodologico: il fondamento di ogni luogo è il documento che gli studenti possono imparare a studiare e riconoscere, interrogandolo attraverso il progetto, strumento prioritario di ogni ricerca in architettura.

Educazione europea : appunti per una didattica dell’architettura dei fondamenti

Morpurgo, Guido
2019-01-01

Abstract

Nell’epoca della rinuncia da parte dell’architettura al confronto tra progetto e contesto a favore dell’oggetto autonomo come rispecchiamento del valore globale del funzionalismo e della tecnica, permane in una parte del mondo accademico, in particolare in Italia, l’impegno verso il dialogo coi siti. Nonostante i diversi approcci e metodologie d’insegnamento, i formati temporali e organizzativi dei laboratori e dei workshop intensivi, il confronto coi territori resta al centro della didattica della progettazione. La resistenza alla decontestualizzazione dell’architettura attraverso la pratica dell’inscindibilità tra progetto, sue finalità e diversità dei siti non è quindi un dato astratto, ma un raggiungimento che presuppone una struttura didattica fondata sul rapporto con la realtà. La coincidenza tra contesto, forma e contenuto dell’architettura intesa come irrinunciabile pratica sociale, può essere trasmessa a livello didattico primariamente attraverso la risposta ad un programma e alle aspirazioni di un contesto sociale specifico, mediante la rilettura orientata dell’archè di un sito iscritta nella stratificazione delle sue tracce, nella specificità originaria e nell’inevitabilità dei suoi materiali, condizioni di un’idea di identità essenzialmente europea: necessario ed infinito nesso tra ciò che è antico e si è ricostruito sulla permanenza dei propri fondamenti e la condizione presente, modificabile attraverso il progetto e i suoi tracés régulateurs. L’arcipelago Europa come contesto territoriale rappresenta ancora la scuola dei fondamenti del fare architettura, punto certo che si confronta con una nuova materia infinita, ma specifica. Esso ricolloca il senso della possibilità dell’opera -come un progetto reale- secondo uno specifico principio metodologico: il fondamento di ogni luogo è il documento che gli studenti possono imparare a studiare e riconoscere, interrogandolo attraverso il progetto, strumento prioritario di ogni ricerca in architettura.
2019
9788890905476
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