Il Memoriale della Shoah è un luogo di identità e di consapevolezza collettiva di grande importanza per Milano. Progetto e realizzazione impegnano da ormai più di un decennio le energie e la perseveranza dei suoi promotori e dei suoi progettisti. Questo luogo, reperto fisico ancora materialmente impregnato dall’assurdità della più grande tragedia della modernità – da qui, tra 1943 e 1945, centinaia di deportati ebrei partirono verso la “destinazione ignota” dei campi di sterminio, gli oppositori politici verso i campi di concentramento – è stato rimosso per decenni dalla vita quotidiana della città pur essendo fisicamente inglobato nel ventre di uno dei suoi centri nevralgici, la Stazione Centrale. La struttura novecentesca di Ulisse Stacchini, monumentale e iperstatica, l’impianto di servizio postale a lunghe campate parallele, alla quota sottostante ai binari – travi e pilastri di cemento a vista oggi riportati a nudo – trasmettono l’eloquenza cruda di una testimonianza. Un monito che il progetto prevede di potenziare, senza contaminazioni, con dispositivi di esposizione e di documentazione, integrati a un Laboratorio della Memoria.
Memoriale della Shoah di Milano
Guido Morpurgo;
2013-01-01
Abstract
Il Memoriale della Shoah è un luogo di identità e di consapevolezza collettiva di grande importanza per Milano. Progetto e realizzazione impegnano da ormai più di un decennio le energie e la perseveranza dei suoi promotori e dei suoi progettisti. Questo luogo, reperto fisico ancora materialmente impregnato dall’assurdità della più grande tragedia della modernità – da qui, tra 1943 e 1945, centinaia di deportati ebrei partirono verso la “destinazione ignota” dei campi di sterminio, gli oppositori politici verso i campi di concentramento – è stato rimosso per decenni dalla vita quotidiana della città pur essendo fisicamente inglobato nel ventre di uno dei suoi centri nevralgici, la Stazione Centrale. La struttura novecentesca di Ulisse Stacchini, monumentale e iperstatica, l’impianto di servizio postale a lunghe campate parallele, alla quota sottostante ai binari – travi e pilastri di cemento a vista oggi riportati a nudo – trasmettono l’eloquenza cruda di una testimonianza. Un monito che il progetto prevede di potenziare, senza contaminazioni, con dispositivi di esposizione e di documentazione, integrati a un Laboratorio della Memoria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.