Il presente saggio nasce dall’esigenza di condividere una insolita esperienza di un corso di disegno svolto totalmente da remoto durante la pandemia da Covid-19, all’interno dell’offerta didattica di un corso di laurea magistrale in Architettura. Un’esperienza da subito accettata come una sfida piuttosto che come una disgrazia e che ha imposto un totale ripensamento dei contenuti e dei linguaggi di comunicazione, rifiutando a prescindere l’idea di adattare quelli già consolidati in un nuovo formato didattico. Il corso ha voluto quindi sperimentare e fondare un nuovo approccio rappresentativo – e dunque conoscitivo – dell’architettura, individuando alcuni protocolli rappresentativi tesi a costruire comples-si modelli digitali e comunicarne i propri valori attraverso delle ‘immagini’. Attraverso l’analisi critica di alcuni casi-studio paradigmatici esposti durante le lezioni teoriche e le comunicazioni offerte dal docente e da studiosi invitati appositamente, è stato offerto un ampio re-gesto degli studi critici e degli approcci metodologici sviluppatisi negli ultimi anni sul tema del digitale in architettura, sia in Italia che all’estero, come premessa teorica alla fase sperimentale e laboratoriale. In particolare, gli ambiti tematici trattati, sia dal punto vista teorico che nelle relative esercitazioni degli studenti, sono stati tre: ‘complessità formale’, ‘luce e spazio architettonico’ e ‘l’architettura e le sue immagini’. All’interno di questi ambiti, così come narrati in questo saggio, lo studente ha potuto sperimentare e verificare il potere delle immagini di architettura all’interno di un articolato e com-plesso impianto narrativo.
Un ‘disegno’ alternativo : linguaggi, strumenti e metodologie di un’esperienza didattica ai tempi del Covid-19 = An Alternative ‘Drawing’ : Languages, Tools and Methodologies of a Teaching Experience at the Time of Covid-19
Giuseppe D'Acunto;Antonio Calandriello
2021-01-01
Abstract
Il presente saggio nasce dall’esigenza di condividere una insolita esperienza di un corso di disegno svolto totalmente da remoto durante la pandemia da Covid-19, all’interno dell’offerta didattica di un corso di laurea magistrale in Architettura. Un’esperienza da subito accettata come una sfida piuttosto che come una disgrazia e che ha imposto un totale ripensamento dei contenuti e dei linguaggi di comunicazione, rifiutando a prescindere l’idea di adattare quelli già consolidati in un nuovo formato didattico. Il corso ha voluto quindi sperimentare e fondare un nuovo approccio rappresentativo – e dunque conoscitivo – dell’architettura, individuando alcuni protocolli rappresentativi tesi a costruire comples-si modelli digitali e comunicarne i propri valori attraverso delle ‘immagini’. Attraverso l’analisi critica di alcuni casi-studio paradigmatici esposti durante le lezioni teoriche e le comunicazioni offerte dal docente e da studiosi invitati appositamente, è stato offerto un ampio re-gesto degli studi critici e degli approcci metodologici sviluppatisi negli ultimi anni sul tema del digitale in architettura, sia in Italia che all’estero, come premessa teorica alla fase sperimentale e laboratoriale. In particolare, gli ambiti tematici trattati, sia dal punto vista teorico che nelle relative esercitazioni degli studenti, sono stati tre: ‘complessità formale’, ‘luce e spazio architettonico’ e ‘l’architettura e le sue immagini’. All’interno di questi ambiti, così come narrati in questo saggio, lo studente ha potuto sperimentare e verificare il potere delle immagini di architettura all’interno di un articolato e com-plesso impianto narrativo.File | Dimensione | Formato | |
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