Il territorio del Polesine è senza dubbi caratterizzato da condizioni di marginalità rispetto alle aree centrali del Veneto e da una cronica arretratezza dal punto di vista economico, sociale e culturale: un’“area tangente lo sviluppo” (Scalco L., 2004), per tempo “area depressa” che necessita di significativi interventi. Il differente sviluppo di quest’area rispetto al resto della Regione è evidente sia piano economico che sul piano dell'innovazione sociale e del coinvolgimento della cittadinanza. Con il progetto “LUCI – Laboratori Urbani per Comunità Inclusive”, sviluppato in partnership con diverse amministrazioni delle Provincie di Rovigo e Venezia e varie associazioni, si sono generate, tramite patti collaborativi orizzontali, azioni di politica locale che, grazie al coinvolgimento diretto dei cittadini possono contribuire a far fronte alle sempre più stringenti limitazioni dei bilanci pubblici e a riallacciare un rapporto virtuoso tra Amministrazione e cittadinanza in un'ottica di co-programmazione, coprogettazione e applicazione del principio di sussidiarietà. Lo stesso processo collaborativo è stato utile a validare i dati scientifici degli impatti dei cambiamenti climatici con le percezioni degli abitanti. Ciò è servito a favorire una presa di coscienza collettiva del mondo politico, amministrativo, economico e della cittadinanza sull'urgenza di agire per l’adattamento delle comunità e dei territori agli effetti dei cambiamenti climatici: proprio questi richiedono un differente approccio e un rafforzato coinvolgimento delle comunità perché saranno queste, in particolare negli ambienti urbani, a soffrirne maggiormente gli effetti. Il progetto ha quindi sviluppato alcune azioni concrete, ma anche di politiche pubbliche, come lo sviluppo di un’apposita Strategia di Area Vasta elaborata con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori locali verso territori più resilienti e climate-proof, un “Regolamento per la partecipazione nel governo e nella cura dei Beni Comuni”, un’“Agenda del territorio” per supportare le Amministrazioni nel percorso di attivazione delle comunità, coprogettazione e nella stipula di patti di collaborazione per la gestione dei beni comuni. L’incremento delle conoscenze su questi temi è stata supportata da specifici percorsi formativi, di amministratori pubblici, tecnici e liberi professionisti relativamente al tema della progettazione collettiva, del design for all, del climate-proof planning. Il progetto LUCI, con i casi applicativi e le produzioni teoriche, dimostrano la necessità del coinvolgimento nelle decisioni pubbliche dei vari soggetti per far emergere una volta di più l’importanza della collaborazione, in una società contemporanea che si trova di fronte alla sfida di cercare soluzioni a varie problematiche - sociali, ambientali ed economiche - in modo articolato, trasversale e aperto, creando alleanze di volta in volta differenti con i diversi attori delle comunità.

Il Polesine, da “area tangente lo sviluppo” a laboratorio per comunità inclusive

Francesco Musco;Denis Maragno;Giovanni Litt
;
Giorgia Businaro
2020-01-01

Abstract

Il territorio del Polesine è senza dubbi caratterizzato da condizioni di marginalità rispetto alle aree centrali del Veneto e da una cronica arretratezza dal punto di vista economico, sociale e culturale: un’“area tangente lo sviluppo” (Scalco L., 2004), per tempo “area depressa” che necessita di significativi interventi. Il differente sviluppo di quest’area rispetto al resto della Regione è evidente sia piano economico che sul piano dell'innovazione sociale e del coinvolgimento della cittadinanza. Con il progetto “LUCI – Laboratori Urbani per Comunità Inclusive”, sviluppato in partnership con diverse amministrazioni delle Provincie di Rovigo e Venezia e varie associazioni, si sono generate, tramite patti collaborativi orizzontali, azioni di politica locale che, grazie al coinvolgimento diretto dei cittadini possono contribuire a far fronte alle sempre più stringenti limitazioni dei bilanci pubblici e a riallacciare un rapporto virtuoso tra Amministrazione e cittadinanza in un'ottica di co-programmazione, coprogettazione e applicazione del principio di sussidiarietà. Lo stesso processo collaborativo è stato utile a validare i dati scientifici degli impatti dei cambiamenti climatici con le percezioni degli abitanti. Ciò è servito a favorire una presa di coscienza collettiva del mondo politico, amministrativo, economico e della cittadinanza sull'urgenza di agire per l’adattamento delle comunità e dei territori agli effetti dei cambiamenti climatici: proprio questi richiedono un differente approccio e un rafforzato coinvolgimento delle comunità perché saranno queste, in particolare negli ambienti urbani, a soffrirne maggiormente gli effetti. Il progetto ha quindi sviluppato alcune azioni concrete, ma anche di politiche pubbliche, come lo sviluppo di un’apposita Strategia di Area Vasta elaborata con il coinvolgimento attivo di tutti gli attori locali verso territori più resilienti e climate-proof, un “Regolamento per la partecipazione nel governo e nella cura dei Beni Comuni”, un’“Agenda del territorio” per supportare le Amministrazioni nel percorso di attivazione delle comunità, coprogettazione e nella stipula di patti di collaborazione per la gestione dei beni comuni. L’incremento delle conoscenze su questi temi è stata supportata da specifici percorsi formativi, di amministratori pubblici, tecnici e liberi professionisti relativamente al tema della progettazione collettiva, del design for all, del climate-proof planning. Il progetto LUCI, con i casi applicativi e le produzioni teoriche, dimostrano la necessità del coinvolgimento nelle decisioni pubbliche dei vari soggetti per far emergere una volta di più l’importanza della collaborazione, in una società contemporanea che si trova di fronte alla sfida di cercare soluzioni a varie problematiche - sociali, ambientali ed economiche - in modo articolato, trasversale e aperto, creando alleanze di volta in volta differenti con i diversi attori delle comunità.
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