Il concetto di lontananza genericamente mette in relazione luoghi, persone o accadimenti che tra loro sono relativamente distanti a causa di diverse ragioni. Nell’ambito della storia del graphic design questa condizione di distanza si individua soprattutto in quelle situazioni in cui avviene una transizione capace di innescare uno stato di discontinuità rispetto al precedente. Nello specifico il testo indaga come periodo di distanziamento gli anni Ottanta attraverso l’analisi della rivista californiana Emigre, artefatto iconico di questi anni sia per la veste grafica sia per i contenuti, che riflette la grafica digitale introdotta con l’avvento del computer. All’interno della rivista si sviluppa un dibattito in cui si individua da un lato l’esistenza di due opposti atteggiamenti rispetto alle innovazioni linguistiche, dall’altro la circoscrizione geografica dove esso avviene, ossia come la diffusione del computer nell’ambito del graphic design abbia coinvolto prettamente le aree anglofone, trascurando così le esperienze delle aree geografiche ‘periferiche’come l’Italia. The concept of distance broadly refers to places, people or events that are situated apart from one another for various reasons. In the history of graphic design this notion of distance can be traced in those situations in which there is a transition capable of triggering a discontinuity with the status quo. This article investigates the 80s as a period of distancing by analyzing the Californian magazine Emigre, an iconic product of those years both for its graphics, which incorporated the digital aesthetic introduced by the advent of personal computers, and for its contents. The magazine provides a platform for debate, on the one hand establishing the existence of two opposing attitudes towards typographic innovations, on the other hand circumscribing such debate to English-speaking areas, which were predominantly involved in the diffusion of computers in graphic design, thus neglecting the experiences of ‘peripheral’ geographical areas as Italy.

Lontananza

Pastore, Monica
2021-01-01

Abstract

Il concetto di lontananza genericamente mette in relazione luoghi, persone o accadimenti che tra loro sono relativamente distanti a causa di diverse ragioni. Nell’ambito della storia del graphic design questa condizione di distanza si individua soprattutto in quelle situazioni in cui avviene una transizione capace di innescare uno stato di discontinuità rispetto al precedente. Nello specifico il testo indaga come periodo di distanziamento gli anni Ottanta attraverso l’analisi della rivista californiana Emigre, artefatto iconico di questi anni sia per la veste grafica sia per i contenuti, che riflette la grafica digitale introdotta con l’avvento del computer. All’interno della rivista si sviluppa un dibattito in cui si individua da un lato l’esistenza di due opposti atteggiamenti rispetto alle innovazioni linguistiche, dall’altro la circoscrizione geografica dove esso avviene, ossia come la diffusione del computer nell’ambito del graphic design abbia coinvolto prettamente le aree anglofone, trascurando così le esperienze delle aree geografiche ‘periferiche’come l’Italia. The concept of distance broadly refers to places, people or events that are situated apart from one another for various reasons. In the history of graphic design this notion of distance can be traced in those situations in which there is a transition capable of triggering a discontinuity with the status quo. This article investigates the 80s as a period of distancing by analyzing the Californian magazine Emigre, an iconic product of those years both for its graphics, which incorporated the digital aesthetic introduced by the advent of personal computers, and for its contents. The magazine provides a platform for debate, on the one hand establishing the existence of two opposing attitudes towards typographic innovations, on the other hand circumscribing such debate to English-speaking areas, which were predominantly involved in the diffusion of computers in graphic design, thus neglecting the experiences of ‘peripheral’ geographical areas as Italy.
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