Le considerazioni affrontate in questo articolo prendono spunto dall’esigenza di aprire una riflessione nuova sui caratteri urbani dei luoghi e sul ruolo del progetto di mediazione tra forma della città e qualità dello spazio architettonico. Siamo consapevoli dei significati sempre più complessi, multiscalari e contraddittori che esprime il territorio antropizzato – non ancora città, non più campagna - per poterli interpretare e governare con i tradizionali strumenti dell’analisi urbana, della morfologia e della tipologia edilizia. Del resto oggi si palesano nuovi problemi interpretativi sullo studio delle città e dell’architettura, imprevedibili alle ragioni della forma ed ai temi del nostro tempo. A partire dalla grande stagione degli studi urbani che ha visto una ricchezza di studi e ricerche intorno al ruolo della città, al rapporto tra forma urbana e qualità dello spazio architettonico ecc., il convincimento è che sia indispensabile rilanciare il rapporto dialettico con la nuova dimensione metropolitana e contemporanea della città. Si è provato quindi a sviluppare una riflessione articolata su più esperienze di ricerca, a partire dall’eredità della scuola di Venezia. Ciò che abbiamo cercato di fare è stato ripercorrere alcune esperienze che hanno dato vita a contesti antropizzati consolidati, come è il caso veneziano. Il territorio veneto, a tal proposito, è emblematico e carico di complessità morfologiche; oltre che essere generalizzabile, permette di cogliere possibili letture critiche del palinsesto urbano, sia sul carattere dei luoghi che sulle qualità spaziali.

Costruire figure, ricomporre spazi, dare forma ai territori futuri della città: sul caso veneto

Dal Fabbro Armando
2021-01-01

Abstract

Le considerazioni affrontate in questo articolo prendono spunto dall’esigenza di aprire una riflessione nuova sui caratteri urbani dei luoghi e sul ruolo del progetto di mediazione tra forma della città e qualità dello spazio architettonico. Siamo consapevoli dei significati sempre più complessi, multiscalari e contraddittori che esprime il territorio antropizzato – non ancora città, non più campagna - per poterli interpretare e governare con i tradizionali strumenti dell’analisi urbana, della morfologia e della tipologia edilizia. Del resto oggi si palesano nuovi problemi interpretativi sullo studio delle città e dell’architettura, imprevedibili alle ragioni della forma ed ai temi del nostro tempo. A partire dalla grande stagione degli studi urbani che ha visto una ricchezza di studi e ricerche intorno al ruolo della città, al rapporto tra forma urbana e qualità dello spazio architettonico ecc., il convincimento è che sia indispensabile rilanciare il rapporto dialettico con la nuova dimensione metropolitana e contemporanea della città. Si è provato quindi a sviluppare una riflessione articolata su più esperienze di ricerca, a partire dall’eredità della scuola di Venezia. Ciò che abbiamo cercato di fare è stato ripercorrere alcune esperienze che hanno dato vita a contesti antropizzati consolidati, come è il caso veneziano. Il territorio veneto, a tal proposito, è emblematico e carico di complessità morfologiche; oltre che essere generalizzabile, permette di cogliere possibili letture critiche del palinsesto urbano, sia sul carattere dei luoghi che sulle qualità spaziali.
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