La ricerca affronta il tema della rigenerazione del patrimonio edilizio residenziale esistente inquadrando le problematiche che caratterizzano le relazioni tra utenti-edifici-quartiere in una visione circolare. Il settore delle costruzioni è il più grande consumatore mondiale di materie prime e rappresenta il 25-40% delle emissioni globali di anidride carbonica. Questi dati risultano ancora più preoccupanti se consideriamo che nel 2050 il tasso di urbanizzazione medio si attesterà intorno al 65%, rispetto all’attuale 50%, comportando un incremento nel consumo di suolo. Fenomeno, questo, riconducibile all’obsolescenza funzionale del patrimonio edilizio esistente, inadatto ai nuovi paradigmi dell’abitare contemporaneo e all’obsolescenza tecnologica di molti componenti pensati secondo una catena di fornitura lineare, quindi incapaci di essere rigenerati in nuovi cicli d’uso. Inquadrando il problema in una visione circolare, emerge come sia una priorità invertire il processo di espansione urbana in un processo di rigenerazione urbana, soprattutto se si considera che nel 2050 il 75-90% del patrimonio edilizio continuerà ad essere fruibile pur richiedendo sia adeguamenti funzionali, tecnologici-energetici che la rivitalizzazione economico/sociale dei quartieri nei quali sono inseriti. La metodologia di ricerca, volta a esplorare questa complessa questione, si è basata su un approccio sistematico, articolato in quattro fasi: 1) revisione delle buone pratiche e delle esperienze di ricerca nazionali e internazionali sull'economia circolare nel riutilizzo adattivo di edifici residenziali; 2) selezione di un framework di azioni di progettazione rigenerativa identificate in una "prospettiva circolare"; 3) definizione del livello di applicazione delle strategie; 4) sintesi degli interventi specifici secondo una visione di "rigenerazione circolare" per ogni livello individuato. La revisione della letteratura in merito alla rigenerazione adattiva in chiave circolare ha portato a individuare diverse strategie classificabili rispetto ai seguenti livelli: micro (singolo componente), meso (edificio), macro (spazio pubblico). Una valutazione della letteratura e dei casi studio relativi ai tre livelli applicativi individuati ha confermato che l’approccio prevalente di realizzare interventi volti a rispondere a singole problematiche – siano esse di natura strutturale, energetica, funzionale, relative all’edificio, al contesto o al singolo componente – non è del tutto efficace in termini di riformulazione delle caratteristiche edilizie e architettoniche, mostrando la necessità di un approccio integrato che tenga conto dell’oggetto edilizio e del contesto nel suo insieme e che utilizzi tutti gli elementi a disposizione per valorizzarne le potenzialità. In questa prospettiva, il documento suggerisce un innovativo approccio che procede per successive approssimazioni tra un orizzonte esterno (i rapporti del sistema progettato con le proprie parti costituenti e con il suo ambiente contestuale) e un orizzonte interno (tutte le sue determinazioni in relazione all’uomo), individuando strategie di rigenerazione circolare degli edifici residenziali attraverso soluzioni adattive a livello di stanza, di edificio e di ambiente urbano. Lo scenario descritto evidenzia un tendenziale riorientamento delle ragioni del progetto verso una visione olistica-circolare di contesti urbani, architetture e componenti, pensati come prodotti non “usa e getta” ma “error-friendliness”, predisposti verso l’errore e strutturati per “riorientarsi” al fine di mantenere livelli accettabili di benessere, sicurezza e vivibilità in un’ottica di sostenibilità long-term oriented. Ne consegue un impatto multifattoriale: sul piano ambientale, si promuove una gestione più responsabile delle risorse (impatto ecologico); sul piano sociale, si favorisce la creazione di contesti urbani più sicuri, accoglienti e resilienti (impatto sociale). Sul piano economico, si incentivano soluzioni progettuali che, pur richiedendo un investimento iniziale, si traducono in benefici economici nel lungo termine, grazie alla maggiore durabilità e adattabilità degli elementi progettati (impatto economico).

Circular economy strategies for adaptive reuse of residential building

Cellucci, Cristiana
2021-01-01

Abstract

La ricerca affronta il tema della rigenerazione del patrimonio edilizio residenziale esistente inquadrando le problematiche che caratterizzano le relazioni tra utenti-edifici-quartiere in una visione circolare. Il settore delle costruzioni è il più grande consumatore mondiale di materie prime e rappresenta il 25-40% delle emissioni globali di anidride carbonica. Questi dati risultano ancora più preoccupanti se consideriamo che nel 2050 il tasso di urbanizzazione medio si attesterà intorno al 65%, rispetto all’attuale 50%, comportando un incremento nel consumo di suolo. Fenomeno, questo, riconducibile all’obsolescenza funzionale del patrimonio edilizio esistente, inadatto ai nuovi paradigmi dell’abitare contemporaneo e all’obsolescenza tecnologica di molti componenti pensati secondo una catena di fornitura lineare, quindi incapaci di essere rigenerati in nuovi cicli d’uso. Inquadrando il problema in una visione circolare, emerge come sia una priorità invertire il processo di espansione urbana in un processo di rigenerazione urbana, soprattutto se si considera che nel 2050 il 75-90% del patrimonio edilizio continuerà ad essere fruibile pur richiedendo sia adeguamenti funzionali, tecnologici-energetici che la rivitalizzazione economico/sociale dei quartieri nei quali sono inseriti. La metodologia di ricerca, volta a esplorare questa complessa questione, si è basata su un approccio sistematico, articolato in quattro fasi: 1) revisione delle buone pratiche e delle esperienze di ricerca nazionali e internazionali sull'economia circolare nel riutilizzo adattivo di edifici residenziali; 2) selezione di un framework di azioni di progettazione rigenerativa identificate in una "prospettiva circolare"; 3) definizione del livello di applicazione delle strategie; 4) sintesi degli interventi specifici secondo una visione di "rigenerazione circolare" per ogni livello individuato. La revisione della letteratura in merito alla rigenerazione adattiva in chiave circolare ha portato a individuare diverse strategie classificabili rispetto ai seguenti livelli: micro (singolo componente), meso (edificio), macro (spazio pubblico). Una valutazione della letteratura e dei casi studio relativi ai tre livelli applicativi individuati ha confermato che l’approccio prevalente di realizzare interventi volti a rispondere a singole problematiche – siano esse di natura strutturale, energetica, funzionale, relative all’edificio, al contesto o al singolo componente – non è del tutto efficace in termini di riformulazione delle caratteristiche edilizie e architettoniche, mostrando la necessità di un approccio integrato che tenga conto dell’oggetto edilizio e del contesto nel suo insieme e che utilizzi tutti gli elementi a disposizione per valorizzarne le potenzialità. In questa prospettiva, il documento suggerisce un innovativo approccio che procede per successive approssimazioni tra un orizzonte esterno (i rapporti del sistema progettato con le proprie parti costituenti e con il suo ambiente contestuale) e un orizzonte interno (tutte le sue determinazioni in relazione all’uomo), individuando strategie di rigenerazione circolare degli edifici residenziali attraverso soluzioni adattive a livello di stanza, di edificio e di ambiente urbano. Lo scenario descritto evidenzia un tendenziale riorientamento delle ragioni del progetto verso una visione olistica-circolare di contesti urbani, architetture e componenti, pensati come prodotti non “usa e getta” ma “error-friendliness”, predisposti verso l’errore e strutturati per “riorientarsi” al fine di mantenere livelli accettabili di benessere, sicurezza e vivibilità in un’ottica di sostenibilità long-term oriented. Ne consegue un impatto multifattoriale: sul piano ambientale, si promuove una gestione più responsabile delle risorse (impatto ecologico); sul piano sociale, si favorisce la creazione di contesti urbani più sicuri, accoglienti e resilienti (impatto sociale). Sul piano economico, si incentivano soluzioni progettuali che, pur richiedendo un investimento iniziale, si traducono in benefici economici nel lungo termine, grazie alla maggiore durabilità e adattabilità degli elementi progettati (impatto economico).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/308917
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