L’articolo tratta del rapporto di Giovanni Battista Piranesi con la committenza russa. Si analizza il secondo volume della raccolta Vasi, candelabri, cippi… dedicato al nobile russo Šuvalov. Si indagano le ragioni di tale dedica, nonché i rapporti che Piranesi ebbe con il mondo russo. Si tratta della proposta di nominarlo accademico dell’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, nonché dell’ammirazione di Caterina II per l’incisore veneto. Federica Rossi è la prima a individuare che le incisioni di camini di Piranesi furono presi a modello per i caminetti delle residenze suburbane imperiali di Carskoe Selo e Pavlosk nei pressi di San Pietroburgo. Si ricostruisce per la prima volta un particolare dialogo a distanza tra Piranesi e Caterina II di cui si rintraccia una possibile reciprocità: se l’azione politica di Caterina II aveva avuto, tramite intermediari, un impatto su alcune scelte di Piranesi, l’esempio di Carskoe Selo dimostra che il lavoro dell’incisore segnò profondamente i gusti artistici della sovrana e l’opera dei suoi architetti. Anche se a distanza, il dialogo fra l’incisore veneziano e la monarca illuminista fu quindi fecondo.

Un dialogo a distanza. Piranesi e Caterina II, tra Vasi, candelabri, cippi e Diverse Maniere d’adornare i cammini

Rossi, Federica
2020-01-01

Abstract

L’articolo tratta del rapporto di Giovanni Battista Piranesi con la committenza russa. Si analizza il secondo volume della raccolta Vasi, candelabri, cippi… dedicato al nobile russo Šuvalov. Si indagano le ragioni di tale dedica, nonché i rapporti che Piranesi ebbe con il mondo russo. Si tratta della proposta di nominarlo accademico dell’Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, nonché dell’ammirazione di Caterina II per l’incisore veneto. Federica Rossi è la prima a individuare che le incisioni di camini di Piranesi furono presi a modello per i caminetti delle residenze suburbane imperiali di Carskoe Selo e Pavlosk nei pressi di San Pietroburgo. Si ricostruisce per la prima volta un particolare dialogo a distanza tra Piranesi e Caterina II di cui si rintraccia una possibile reciprocità: se l’azione politica di Caterina II aveva avuto, tramite intermediari, un impatto su alcune scelte di Piranesi, l’esempio di Carskoe Selo dimostra che il lavoro dell’incisore segnò profondamente i gusti artistici della sovrana e l’opera dei suoi architetti. Anche se a distanza, il dialogo fra l’incisore veneziano e la monarca illuminista fu quindi fecondo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11578/309987
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