Le riflessioni qui proposte muovono dai primi esiti del seminario itinerante di pro- gettazione architettonica e urbana MeLiMed ùche non a caso ha scelto di partire da Sud, con il caso studio dell’area metropolitana di Tetuan. In questo territorio le contaminazi- oni millenarie tra le due sponde del Med- iterraneo trovano le più svariate forme di sintesi e contrapposizione: al tessuto urbano compatto della medina (sito UNESCO dal 1997), che sorge lungo il fiume Martil, si af- fiancano insediamenti diffusi, resti di insedi- amenti nomadi tradizionali. E ancora, lungo la costa, si trovano aggregati urbani lineari sorti in seguito al Protettorato spagnolo (1912-1956) a scopo prevalentemente turisti- co; qui, frammenti di una modernità che al meglio ha colto il rapporto tra architettura tradizionale e aspirazioni moderne – stabil- imenti turistici di autore – sono incastonati come pietre preziose in un contesto forte- mente antropizzato in maniera discontinua e poco attenta al substrato ambientale esis- tente. Così le recenti forme di sviluppo ur- bano hanno generato o acuito problemi di natura idraulica, inquinamento, nonché una riduzione significativa della biodiversità.Tale complessità, che è tipicamente mediterranea, necessita un approccio olistico e multi-sca- lare al fine di individuare strategie per uno sviluppo sostenibile della città e del suo ter- ritorio.

Lo spazio costiero del Mediterraneo, tra sfide climatiche e soluzioni di resilienza. Il caso studio di Tétouan in Marocco

Fabian, Lorenzo;Ruggeri, Daniela
2021-01-01

Abstract

Le riflessioni qui proposte muovono dai primi esiti del seminario itinerante di pro- gettazione architettonica e urbana MeLiMed ùche non a caso ha scelto di partire da Sud, con il caso studio dell’area metropolitana di Tetuan. In questo territorio le contaminazi- oni millenarie tra le due sponde del Med- iterraneo trovano le più svariate forme di sintesi e contrapposizione: al tessuto urbano compatto della medina (sito UNESCO dal 1997), che sorge lungo il fiume Martil, si af- fiancano insediamenti diffusi, resti di insedi- amenti nomadi tradizionali. E ancora, lungo la costa, si trovano aggregati urbani lineari sorti in seguito al Protettorato spagnolo (1912-1956) a scopo prevalentemente turisti- co; qui, frammenti di una modernità che al meglio ha colto il rapporto tra architettura tradizionale e aspirazioni moderne – stabil- imenti turistici di autore – sono incastonati come pietre preziose in un contesto forte- mente antropizzato in maniera discontinua e poco attenta al substrato ambientale esis- tente. Così le recenti forme di sviluppo ur- bano hanno generato o acuito problemi di natura idraulica, inquinamento, nonché una riduzione significativa della biodiversità.Tale complessità, che è tipicamente mediterranea, necessita un approccio olistico e multi-sca- lare al fine di individuare strategie per uno sviluppo sostenibile della città e del suo ter- ritorio.
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